A quasi dieci anno dallo storico “Olento” torna alla ribalta la sigla Ø, secondo me il migliore progetto in assoluto, Pan Sonic compresi, del finnico Mika Vainio. In questo intervallo di tempo, per Ø, c`erano state soltanto due realizzazioni: “Tulkinta” del 1997 (che però raccoglieva materiale vecchio) e l`EP con quattro piste “Happi” del 2003. E` quindi con una certa curiosità che mi approssimo all`ascolto di questo CD nuovo di zecca, con curiosità e con la convinzione che è bene bene o male male. In realtà non è nè bene bene nè male male, bensì benino o maluccio (dipende da quale punto di vista si guarda la cosa). “Kantamoinen” ha infatti due difetti, il secondo è quello di una scarsa coesione, essendo stato registrato in un lasso di tempo piuttosto ampio (1999-2004) ed in situazioni climatiche affatto diverse (Barcellona, Vienna e Berlino). L`idea del disco fatto di scarti è la prima a farsi strada, per quante sono le zeppe inutili, seppure l`ascolto attento faccia poi scoprire delle piccole gemme in grado di competere con le prove migliori di Vainio. I ritmi vivaci e intrecciati di Miekkakala, le variazioni melodiche di Äänikuva e soprattutto le tre perle Kotiin, Monneista Viimeinen e Aurinkokala, dal mood lento e minimale, sono questi i punti forti di un CD che, selezionato a dovere, risulta piacevole e ben fatto. All`incoerenza dell`insieme si contrappone quindi un setacciabile assortimento di particolari perfettini, e questo è il primo difetto del disco: la consapevolezza che il mestiere ha preso il posto della fantasia. E` così che alla piacevolezza dell`ascolto non fa riscontro, neppure nei brani migliori, una propensione a lasciare il segno.
Colgo l`occasione per segnalare che è stato ristampato anche “Olento”, e quello sì che è un disco da consigliare a occhi chiusi.
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