Autore disco: |
Okkyung Lee |
Etichetta: |
Tzadik (USA) |
Link: |
www.tzadik.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 |
Titoli: |
1) On A Windy Day 2) That Undeniable Empty Feeling 3) Story Of You And Me 4) Anything You Say, Anything You (Don`t) Say 5) Returning Point 6) Home 7) Deep Blue Knot 8) Closed Window 9) Sky 10) Tuesday Morning |
Durata: |
47:36 |
Con: |
Tim Barnes, Shelley Burgon, Sylvie Courvoisier, Trevor Dunn, John Hollenbeck, Okkiung Lee, Ikue Mori, Doug Wieselman |
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la nuova stellina della tzadik |
x e. g. (no ©) |
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La violoncellista coreana Okkyung Lee sembra essere un po` la `new big thing` della scena downtown newyorchese e, dopo avere entusiasmato il pubblico della Grande Mela, soprattutto quello del Tonic, eccola al consueto primo appuntamento discografico (chiaramente su Tzadik).
“Nihm” è concepito dalla violoncellista come un ibrido di forme, ma sembra che tali forme le prendano la mano, e invece di essere incanalate da lei verso un unico concetto la guidino in direzioni diametralmente opposte. Direi che non è tanto la musica ad essere affidata alle singole formule, ma che sono invece le singole formule a `determinare` la musica. Prendete il quartetto formato da violoncello, basso, clarinetto e batteria, chiaramente ricalcato su una storica formazione di Eric Dolphy... ebbene, in That Undeniable Empty Feeling suona dolphiano fino al midollo. Negli altri due brani suonati dallo stesso quartetto, seppure sia sempre presente l`influenza del maestro nero-americano, viene tentata almeno la ricerca di un minimo d`autonomia: Returning Point è una specie di marcia `funerea` con un giro di basso reiterato e un mood che sfiora la poetica ayleriana, mentre Closed Window sposta la bilancia verso una new thing più prossima ad Ornette Coleman. On A Windy Day e Home (arrangiamento di una canzone coreana per bambini) sono state create appositamente per l`armamentario elettronico di Ikue Mori, che si avvale rispettivamente dell`accompagnamento di John Hollenbeck alla batteria e Sylvie Courvoisier al pianoforte (mentre l`autrice rimane in disparte), e virano verso quella tipica elettronica screziata di ambient malato che siamo soliti associare alla produzione della giapponese. Con Story Of You And Me il salto di tempo è vertiginoso e siamo proiettati direttamente in epoca di tardo-romanticismo classico. I restanti brani sono i più interessanti, soprattutto quelli in cui Tim Barnes siede dietro ai tamburi: Anything You Say, Anything You (Don`t) Say è un`improvvisazione informale, che ruota intorno al suono monosillabico creato dalla Coourvoisier sulla tastiera del pianoforte, e Deep Blue Knot è un duetto, ancora in forma libera, fra le percussioni e il violoncello. Resta da dire di Sky e Tuesday Morning, entrambe scritture dall`impostazione minimalista: la prima, per solo violoncello, è la cosa più bella del CD, ma anche l`altra, un trio per violoncello, clarinetto ed arpa, ha fascino in abbondanza.
Okkyung Lee ha il difetto di tutti i nuovi musicisti assunti dalla scuderia Tzadik: è tanto perfetta nella forma quanto impersonale nei contenuti. Credo sia il caso, per comprenderne l`effettivo valore, di attenderla alle prese con qualche situazione meno allineata.
Per quanto riguarda la Tzadik il discorso è più complesso: speriamo che ponga un rimedio a questa pecca prima che si cronicizzi, infettando magari anche quei musicisti che la bazzicano in modo più saltuario. Lo spettro dell`ECM è dietro l`angolo .
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