Basso, Didgeridoo, Chitarra, Feedback, Tastiere, Voce, Rumori, Fiati, Percussioni.
Gli strumenti e le tecniche sono esageratamente semplici e scontate: se dovessi descrivere un disco a partire da questi presupposti, il 99% di Voi potrebbe immaginare un polpettone più o meno riuscito di ambient, spettri blues-rock dilatati e isolazionismo.
Questa volta è il Gusto che fa la differenza.
I misteriosi The SB riescono dove una moltitudine di altri musicisti stanno affogando; l`ascolto ripetuto di questo lungo lavoro rivela la riuscita connessione e l`estrema eleganza degli accostamenti e dei passaggi, il completo sviluppo narrativo dei suoni.
A nostro giudizio qui si va concretamente oltre mostri sacri come Labradford, Low, Dean Roberts per completezza, pathos e visionarietà , perchè li si supera dove essi si sono semiaddormentati; certo qui si tratta di un suono decisamente più cupo, lento e lisergico dei sopraelencati, tanto che vengono in mente altri ed estranei riferimenti: il dub astratto dei Main e di certi God, certa impro elettro-acustica di memoria AMM, un pizzico di Loren Connors, riferimenti alla psichedelia più spaziale ad esempio.
Il gruppo ci spiazza definitivamente negli ultimi quindici minuti con l`arrivo di fiati arabeggianti su una batteria distorta e una voce spiritica, un impressionante crescendo di feedback distorti e percussioni, insomma, un vero e proprio terrificante vortice, il Maelstrom.
Ultimamente solo un brano come Decay 2 [Nihil`s Maw] dei Sunn O))) ci aveva colpito tanto, anche se dipingeva una visione più cattiva e industriale di un quadro simile.
Ancora una volta l`ottima label belga Veglia colpisce il bersaglio e rinfresca l`ormai intasato mondo della sperimentazione con produzioni che non anticipano e non rimpiangono nulla: semplicemente stanno su un piano temporale diverso e forse superiore.
Una volta tanto vogliamo lasciarci prendere dall`entusiasmo e ipotizzare la nascita di un nuovo rizoma che connette ed evolve Post-Rock, Dark Ambient, Isolazionismo e Apocalyptic Folk.
Il nome?
Una cosa nuova non può averne uno già pronto.
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