“The 1 Season” è un disco strepitoso, un tragitto cosparso da suoni intensi e avvolgenti dove l`ascoltatore è catturato e immerso all`interno di flussi sonori estatici e ricercati. Quella di riservare uno spazio da protagonista all`ascoltatore, e renderlo partecipe in prima persona dell`azione musicale in corso, è un`idea nata e teorizzata dai primi albori del minimalismo americano (da Terry Riley a La Monte Young sino a Charlemagne Palestine e Phil Niblock) e metrica conduttiva nella verve compositiva odierna del giovane talentuoso Stefano Pilia. “The 1 Season” è anche il disco che ingloba e racchiude alla 'perfezione' tutto il percorso intrapreso con puntiglio da Stefano nella sperimentazione sonora. Un risultato riscontrabile già nelle prime prove di “Healing Memories In Present Tension” - uscito per l`americana Last Visible Dog un paio di anni fa - sino alle raffinate elaborazioni elettro-acustiche psichedeliche dei ¾ Had Been Eliminated, con Valerio Tricoli e Claudio Rocchetti.
L`armamentario strumentale lievita nelle mani `solitarie` di Pilia: guitar, microphones, tape noise, feedback, wind doublebass - le corde di un vecchio contrabbasso risonanti nel vento, cymbals; tutto per cinque percorsi dall`alto tasso emozionale / meditativo, ognuno incentrato e mirato allo sviluppo tonale di un preciso accordo. L'inizio è scandito da un parsimonioso intreccio di drones cristallini, sembra lo sfrigolìo di una chitarra ma la percezione è portata a ricercare altri e continui suggerimenti. Un limbo di pace che continua il suo decorso nel secondo movimento, arricchito di colore dal costante velo di inserti rumoristici acquatici (acqua che sgocciola, pioggia...). Non è facile partire con l`idea di riuscire a descrivere oggettivamente le peculiarità dei diversi attimi incontrati, come si accennava in partenza. L`interpretazione rimane soggettiva. L`evoluzione nei successivi brani si assesta su di un andamento lento, disegnando lunghe rette, drones che solcano aperture liriche immense e sconfinate. Un suono possente, ascoltato di recente solo nel capolavoro di Phil Niblock: “Touch Food”.
'Quando tu canti o suoni, tu sei nel suono, il suono è in te':
un consiglio che piaceva offrire / diffondere all`esterno il maestro indiano di canto Kirana, Pandit Pran Nath, cui si avvicinarono per una diversa dimensione della musica i giovani Terry Riley e La Monte Young. Suppongo che anche “The 1 Season” abbia saggiamente fatto tesoro di ciò....
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