Non è la prima collaborazione internazionale che ritroviamo nel catalogo Wallace, ci fu infatti qualche anno fa la splendida parentesi dell`Arrington De Dionysoo Quartet; progetto, come questo “The Williamsburg Sonatas” appena fresco di stampa, probabilmente destinati a rimanere `unico` ma che prendiamo ancora una volta come oro. Mancava un disco di improvvisazione jazz nel catalogo dell'etichetta di
Trezzano Rosa (MI) (gli Anatrofobia sono di fatto jazz-rock) e a ciò
pongono rimedio i tre personaggioni in questione. Non di jazz puro si tratta,
primo perchè Massimo Pupillo non è proprio quello che si dice un bassista
jazz, secondo perchè Lukas Ligeti nel disco in uscita per Tzadik dimostra di
essere anche un compositore tout court e non solo un batterista molto abile.
Le caratteristiche dei due emergono fuori in questi quarantatre minuti in
cui suonano particolarmente affiatati e fisici, aggirando i classici canoni
del jazz per inoltrarsi in territori di jazz spurio, affidando a Gianni
Gebbia il compito di descrivere i pezzi e 'creare' la musica. D`altro canto la classe del sassofonista palermitano è quella propriamente del pittore: tratteggia e dipinge di gusto sulla solida struttura di base sfoderando tre polmoni come solo la tecnica e la passione jazz possono dare. La musica progredisce a spirale, parte compressa per poi liberarsi in magistrali aperture dell`alto sax di Gebbia. I tre hanno registrato il tutto in un giorno invernale proprio a Williamsburg, in quel di Brooklyn, seguendo di volta in volta un mood (hollywood. Palermo [to maurizio cattelan]), una melodia (anarchytecture [to gordon mattia clark] ), un impeto di rabbia (golf? No sir! Prefer prison flog [to john zorn]), un divertimento istintivo (pay for soup. Build a fort. Set that on fire [to j.m. basquiat]), un`improvvisazione cerebrale (some disordered interior geometries [to Francesca woodman]) e uno spirito free (hollenberg pony express [to dan rockhill]). Gente con classe da vendere che non si risparmierebbero nemmeno se li costringessero con la forza. E si divertono. Sempre.
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