Tromba e voce che si rincorrono giocando a farsi il verso, in maniera divertente e divertita, senza mai scadere nel gratuito. Questa potrebbe essere la sintesi massima, ideale per descrivere il contenuto di questo gran bel disco del duo femminile Wassermann/Ulher.
Divertente perchè questi prodotti, se osservati con occhio spensierato, non possono che rimandare ad un ipotetico serraglio di animaletti pelosi e occhiuti che si stuzzicano in maniera scanzonata, in qualche sperduto bosco del nord Europa.
Divertita perchè spero che il tutto (ripeto gran bel disco) sia nato con un leggero ghigno stampato sul volto durante l`esecuzione di queste fragili sculture sonore.
Le due ragazze si affrontano nel campo libero dell`improvvisazione/riduzionista prediligendo un approccio impalpabile che permette di sviluppare una notevole carica evocativa in questi filamenti sonici, spesso poco più di un refolo di vento.
Lavoro bello perchè 'femmina' nella maniera più intensa ed intelligente possibile, insinuante e persuasivo senza ombra di dubbio, elegante ed essenziale nella sua asciuttezza formale; un pallore lunare dominante e senza nuvole dove le ombre si allungano pigre.
Di nomi ed accostamenti se ne potrebbero fare tanti, la Bittova e la Monk senza sbagliare poi più di tanto, degli Nmperign ai quali abbiano tolto ogni volontà di essere uno 'strano duo',la coppia Keith e Julie Tippets; ma sotto sotto grattando la superficie mi viene anche in mente un possibile parallelo con il Davis cinematografico altrettanto lunare e poi come non aggiungere le voci antiche e sciamaniche del blues?
Da Bessie Smith ad Ethel Waters scegliete l`accostamento che più vi aggrada.
Delicato dicevamo, ma anche carico di una tensione e di sottilissimi ma potenti muscoli sottopelle che lo rendono una delle più belle opere di settore uscite negli ultimi tempi.
Passeggiata sotto le stelle con possibile bacio della buonanotte finale.
Serata ideale quindi.
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