L è Usui Hiroyoki, occasionale batterista dei Fushitsusha e recente pard di Six Organs Of Admittance, aiutato dalla moglie Junko. Una formula che fa immediatamente pensare ai primi Royal Trux, dei quali viene pure emulato il mood allucinato. Le similitudini finiscono però qui, o forse no, ma sicuramente L fa un uso maggiore di strumenti acustici (chitarre a sei e dodici corde, bottleneck, vibrafono) ed antichi (didjeridu, harmonium, numerose percussioni) e si produce in strutture più morbide e soffuse. E poi un`attenzione particolare viene riservata all`utilizzo di field recordings, soprattutto congerie di voci umane. Se queste strutture non fossero essenzialmente blues potremmo pensare alla Incredibile String Band, o meglio ai 5000 spiriti della stessa trasferiti nella musica malata di `Skip` Spence. E come non vedere, ancora cercando radici, l`esperienza `mistica` dei Taj Mahal Travellers. Così nascono, si formano e diventano `materia` viva queste tredici `lettere spirituali`, recitate (quando la voce è presente) ancor più che cantate e, quando canto dev`essere, che sia un gemito dilatato alla maniera di Tim Buckley e Richard Youngs.
Ma in margine a tutto ciò, tornando al parallelo con i Royal Trux, c`è anche la storia di un disco divenuto leggenda. Registrate a cavallo fra gli anni `80 e i `90, queste songs furono inizialmente fatte circolare sotto forma di cassetta destinata agli amici e poi, attraverso il piccolissimo marchio Holy Castle, come 7-pollici in vinile e come CD, distribuiti comunque in un numero limitato di copie attraverso PSF e Forced Exposure. Infine la scomparsa e il tutto che si trasforma in mitologia, è quindi comprensibile come una prima ristampa sia andata sold-out in brevissimo tempo. La VHF assicura comunque che il CD tornerà disponibile a partire da Marzo, se avete perso le occasioni passate non è il caso di indugiare ulteriormente.
Portatevi a casa “Holy Letters” perché, concepito troppo tardi per essere parte del `vecchio` folk (psichedelico) e troppo presto per rientrare nel nuovo folk (psichedelico), appartiene a quel limbo dove c`è posto solo per poche anime immortali.
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