Davvero inclassificabile questo disco dei Vive Le Rouge, orchestra francese che in soli tre pezzi per tre quarti d`ora in totale di musica riesce a mettere dentro di tutto e di più. Partono epici come uno dei gruppi di Mike Patton (Faith No More, Fantomas, Mr Jungle), proseguono con malinconiche e romantiche melodie balcaniche e finiscono con aperture e cambi in stile rock americano anni novanta sull`asse Chicago-lousville. Come per i gruppi citati (tra cui inserirei anche i Cerberus Shoal, per l`attitudine vagamente progressive), anche per questa band francese il termine `crossover` è quello che meglio renderebbe l`idea di quello che ci si potrebbe trovare di fronte; il riferimento è più che appropriato perchè davvero la loro musica è un labirinto di influenze e suggestioni, tra le più disparate. Nel loro `toccare e fuggire` mi hanno ricordato anche l`attitudine del `rock-in-opposizion` oltre ai connazionali e storici Etron Fou Leloublan con i quali condividono soprattutto un`abilità tecnica, la varietà di strumenti e un`assenza di schemi predefiniti. Inoltre innestano un senso pop che qualcosa ha in comune con certi gruppi giapponesi tanto da non essere poi tanto fuori strada se li considerassimo una versione occidentale degli After Dinner. Musica crepuscolare tra cabaret, feste paesane, fanfare, free form, rock e tradizioni folk legati a doppio filo con uno spirito romanticamente pazzarello. Decisamente bravi.
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