Autore disco: |
The Ex |
Etichetta: |
Ex Records |
Link: |
www.theex.nl |
Formato: |
2 CD |
Anno di Pubblicazione: |
2004 |
Titoli: |
1) Listen to the painters 2) Prism song 3) Dog tree 4) Getatchew 5) The pie 6) 3:45 AM 7) IP man / 1) Theme from konono 2) Huriyet 3) Sister 4) Confusion Errorist 5) The idunno law 6) Henry K 7) In the event
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Durata: |
44:16 / 42:40 |
Con: |
Terrie, Andy, Rozemarie, Katherina, GW Sok, Anne-James Chaton, John Butcher, Mingiedi Mawangu, Jimmy Langford
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25 anni portati benissimo |
x Alfredo Rastelli |
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A tre anni di distanza dall`ultima uscita discografica (ormai è certo che hanno intenzione di fare un disco ogni 3 anni), ritorna uno dei gruppi seminali degli ultimi due decenni, anni nei quali hanno unito la loro natura anarchica al punk ortodosso e via via al noise, al jazz, alla no wave, al post-punk, alla musica etnica e ad un acceso impegno politico; straordinari e innovativi negli anni 80, sempre su ottimi livelli nei `90. Nel 2004 il loro ritorno è un`occasione per festeggiare degnamente i 25 anni di carriera e, non a caso, lo fanno licenziando un corposo doppio cd, tanta era la carne che il gruppo olandese aveva messo sul fuoco in questi anni di latitanza dalla scena discografica ma non da quella concertistica. Il disco infatti raccoglie i pezzi che gli Ex hanno abbondantemente rodato sui palchi di mezzo mondo in questi ultimi due anni. Tour che li ha visti suonare, anche in Italia, accompagnati dal sassofonista inglese John Butcher (un nome che ricorre spesso su sands-zine) che apriva i loro show e che ritroviamo adesso come ospite nella bellissima e conclusiva In the event.
“Turn” ci dice di una band in crescita rispetto alle due precedenti uscite (peraltro discrete) e consacra gli Ex tra i più genuini e intriganti interpreti del post-punk e del rock, lontani sì dal suono dissacrante e dalle istanze NO degli esordi ma sempre convincenti nei risultati. Una virata rock, quella della band negli ultimi tre dischi, coincisa con il sodalizio con Steve Albini, che ha contribuito non poco a smussare gli angoli e a rendere il tutto più accessibile (vien da chiedersi se ciò sia stato cercato dagli Ex o se sia una conseguenza del lavoro di Albini; probabilmente sia l`una che l`altra cosa). Quella degli Ex resta comunque una perfetta macchina da guerra, oliata a dovere, che a distanza di anni sa ancora scrivere canzoni di qualità sopra la media e che continua a dare punti a tutti quei gruppi che nel corso degli anni si sono inutilmente proposti come loro sostituti. Non c`è più Luc Ex al basso (impegnato in altri progetti, non ultimi i grandi 4 Walls); al suo posto, Rozemarie fa meraviglie col suo contrabbasso, risaltato non poco da un`attento lavoro del produttore americano.
Il primo cd è una saga di post-punk tiratissimo, chitarre scorticate, ritmiche tribali e liriche declamate, in puro Ex sound da terzo millennio: assalti deflagranti(Listen to the painters, 3:45 AM), crescendo sonici (Prism song) e uno speciale omaggio al grande sassofonista etiope Getatchew Mekurya (fate vostra la ristampa del suo classico “Negus of ethiopian sax”) nell`eponima Getatchew.
Il secondo cd racchiude invece, per gran parte, una serie di influenze varie e scorie etniche (in particolare africane), da sempre una caratteristica della band che ha dedicato intere opere alle contaminazioni sonore. Troviamo infatti in apertura una straordinaria cavalcata ispirata dal Konono N°1, progetto dedicato all`elettrificazione del tradizionale suono congolese, e da una rivisitazione di un`antica canzone sulla liberazione dell`Eritrea (Huriyet) con tanto di likembè campionato; non è tutto qui perchè ci sono anche riferimenti artistici e letterari (IP man, ispirata dai lavori di Buster Keaton, e Sister, da una poesia di Virginia Grutter). Magari gli Ex continuassero in futuro ad addentrarsi in maniera più massiccia nel sound africano, come fanno in questo secondo cd, ne sentiremo sicuramente delle belle.
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