`Da molte parti si stanno portando avanti progetti culturali lontani dai grandi centri urbani. Sono numerosi i progetti che cercano di tenere in vita i piccoli centri. Sono progetti che sembrano un nulla di fronte ai grandi movimenti culturali di massa. Ci vuole un occhio attento per notarli.
Mooste è un villaggio rurale di circa 400 anime nel sudest dell'Estonia. Dopo il collasso dell'URSS il modo di vivere è cambiato radicalmente in tutta la nazione. Cambiamenti nella struttura economica hanno portato la gente a riconsiderare il tema della propria sopravvivenza. Per i centri piccoli, vuol dire partire, muoversi verso le grandi città o la capitale Tallinn.
Molti anni fa, un`artista Evelyn Muursepp e una giornalista Maia Moller iniziarono a introdurre le loro forme di attività creativa a Mooste, come un modo per porre domande e offrire soluzioni all'ambiente sociale, naturale e artistico del villaggio. Il risultato è stato MoKS, una organizzazione in crescita che ospita una grande varietà di attività . Queste includono un programma di residenza artistica di un anno, il simposio artistico estivo PostsovkhoZ, un media lab condotto da John Grzinich (ospite fisso della Stazione) e un programma in sviluppo di workshop per artisti e la gioventù locale.`
Questa frase, tratta dal programma dell`undicesima edizione di “Stazione di Topolò - Postaja Topolove”, mette ben in chiaro qual è il rapporto fra John Grzinich e il piccolo borgo estone di Mooste (al di là di un`origine tradita fin troppo bene dal cognome del musicista statunitense). I due brani di questo CD sono stati costruiti con registrazioni effettuate in quel piccolo borgo, in (o nei pressi di) sei siti e in periodi stagionali diversi. Per la precisione i siti rispondono alle fattezze di un vecchio capannone agricolo, di un serbatoio per il gasolio abbandonato, di una residenza estiva per studenti, della foresta, di un capannone in metallo e del lago. La sensibilità dell`autore, nello specifico derivata anche dal suo coinvolgimento nelle attività artistiche di Mooste, hanno poi convogliato queste registrazioni in due sinfonie `concrete` di straordinaria coesione e bellezza. Due flussi di emozioni che raccolgono ricordi atavici come stupori quotidiani. L`uomo e la terra, potremmo insinuare, dove la grandezza dell`uomo (o di alcuni uomini) sta nel saper tacere, ascoltare, recepire e raccogliere. Per chi già conosceva l`attività di Grzinich (anche insieme a Seth Neil e Michael Northam) si tratta di un`ottima conferma e per gli altri di una piacevole sorpresa. Per la Sirr.ecords “Insular Regions” è invece un altro colpo gobbo portato a felice conclusione.
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