Il trio di Francoforte Blank non conosce tregua: lo dimostra la discreta quantità di materiale pubblicato nell`arco di poco tempo. Un primo cd per la FMP, il bello quanto introvabile “Duden”, licenziato in vinile a tiratura limitata per i tipi della Eventuell e due full lenght, tra cui “Post", per casa Grob di Monaco.
Una carica espressiva che traduce la continua ricerca sciorinata da Rüdiger Carl, Oliver Augst e Christoph Korn nella modellatura di linguaggi improvvisati particolari. E la sostanza che differenzia il trio dai `tradizionali` gruppi avant-improv è la completa dedizione del combo per i suoni ripetuti, quelli che solitamente definiamo loops. Una passione sfrenata, ben sentita, che coinvolge un uso spropositato, bizzarro, genuinamente artigianale di strumenti acustici, analogici e auto-costruiti, servendosi del computer solo come mediatore finale per la registrazione.
Rüdiger e soci, riposto per una volta nella custodia il clarinetto, sbizzarriscono la propria verve estemporanea d`improvvisatori con le mani indaffarate a manovrare chitarre, live electronics, melodica, no-input mixing board, armonica, claviola, una piccola tastiera analogica con le funzioni ritmiche, una piccola fisarmonica.
L`unica variazione rispetto ai lavori precedenti si riscontra nella durata maggiore dei brani, dalla loro, sempre poggiati su tempi medio-brevi. Scavare nell`intimità di tutti i tasselli, ben 33 tracce, del mosaico è impresa dura, vi è una vasta frantumazione di generi e forme: si spazia dal jazz, alle musiche(tte) spiritose per cartoni animati, si percorrono gli impervi territori dell`improv radicale, ci si coccola nelle dolci melodie, sussurrate o cantate in coro.
33 spicchi di colore diverso nati per l`opera d`incollaggio delle registrazioni solitarie e spensierate dei protagonisti, dove si odono chitarre affettate, tastierine analogiche e bislacche, woofer scoppiettanti, graffi e disturbi, ritmiche no-sense, strumenti rigorosamente scordati, voci filtrate alle prese con deliri para-demenziali, mood sghembo in vetrina. Si coglie un`armonica sfiatata, fiacca e stanca, procedere con scenette popolari, l`immediato contrasto con i feroci cambi del volume, affievoliti ancora una volta dalla spensierata melodia di una canzone pop improvvisata...
Il fattore musicale è d`indubbio valore ma anche la foto posta in copertina, firmata da Albert Oehlen dei Red Krayola, fa la sua figura. Di sicuro presenta al meglio l`anima mattacchiona dei tre musicisti, confidata alle nostre orecchie, nelle vesti dei Blank.
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