Autore disco: |
Alexandre St-Onge alias Françoise Blanchot // Edgar Olivier Charles // Et Sans |
Etichetta: |
Squintfucker Press (CAN) // Squintfucker Press (CAN) // Alien8 (CAN) |
Link: |
www.squintfuckerpress.com www.alien8recordings.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 |
Titoli: |
1) meurtre initial : le viol de la créature 2) l' amitié 3) la grosse voix du gros bonhomme 4) l' appel des bªtes intersticielles mais aussi d' une fille 5) le mépris et les ªtres du fond de l'abîme 6) tu veux hahahaha sentir me sentir te sentir 7) l' inconnu(e)? // 1) Au moment où Iannis, l'atmosphère tombée, s'exclama devant la fªte des belles eaux 2) Mais encore, il ne fallut plus que Karlheinz s'époumone devant le chant des déserts 3) In the middle of variations, John, grasping and struggling for air at the sound of the unanswered question // 1) Lachose Nue Nue Nue Ou l'Amoncellement Spectral du Mac 2) Une Bouche Végétale, Des Creatures Soufflent des Sécrétions du Tout Fout l 3) Made Moiselle Ogive, Un Tremblement Osseux Dans Lederriére 4) Les Courbes Sanglantes Entendues de l'Organe Trop UraÖment Halluciné |
Durata: |
38:39 // 32:54 // 45:38 |
Con: |
Alexandre St-Onge, Marie-Douce St-Jacques, Kathryn Jutras, Maryse Poulin, Rachel Levine, Tamar Tembeck, Anni Lawrence, Madeleine Tellier-Craig // Roger Tellier-Craig // Alexandre St-Onge, Roger Tellier-Graig, Felix Morel, Sophie Trudeau, Stephen De Oliveira |
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affinità elettive |
x Alfredo Rastelli |
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Alexander St-Onge e Roger Tellier-Graig sono prima di tutto grandi amici e in seconda battuta eccellenti musicisti. Insieme condividono l`esperienza dei Et Sans, oltre ad una serie di scambievoli partecipazioni nei loro progetti musicali personali (non sto qui a ricordarli tutti ma basti sapere che sono al centro della musica canadese). St-Onge, inoltre, gestisce insieme a Christof Migone, la SquintFuckerPress, etichetta per cui escono i due lavori solisti degli artisti in questione. Entrambi si presentano con un alter ego in rappresentanza delle proprie persone: Alexander St-Onge assume le vesti di Françoise Blanchot, mentre Roger Tellier-Graig quelle di Edgar Olivier Charles. I punti in comune non finiscono qua: i legami col passato e i concetti di amicizia e amore, sono ricorrenti in entrambi i lavori. Spiriti affini, senza dubbio.
Alexander St-Onge nei panni di Françoise Blanchot ci regala, incastonato in una bellissima copertina artigianale, forse il suo più bel disco solista, per la bellezza dei suoni e per la varietà di atmosfere in cui possiamo rintracciare molte delle sue esperienze passate; ci rientra sia il bagaglio formativo, con le influenze avanguardiste di Cage e Henri Chopin, sia gli studi da lui stesso compiuti sull`elettronica, il turntublism e le costruzioni elettro-acustiche. L`effetto è che il rumore preannunciato nel titolo è tenuto sotto controllo e reso in maniera costruttivo e `melodico`, tanto da non risultare mai efferato come ad esempio nei Morceaux De Machines, e sotto questo profilo dobbiamo considerare l`incisivo contributo apportato dalle donne di cui St-Onge si circonda, per le parti vocali (non lontane da certa psidechelia shoegaze) e viene da pensare che a causa di questa massiccia presenza femminile derivi la scelta di un moniker di tal genere.
Il suono di “Et ses apparitions” è anticipato da una custodia in stile dada molto suggestiva; lo stesso Tellier-Graig si definisce un interprete e non un autore vero e proprio. Edgar Olivier Charles esprime dunque quella personalità dell`artista che si rivolge indietro al passato, al pari di un ricercatore di ricordi e di suoni, suoi o di altri, che assembla e ripropone con ciò che ne è rimasto nella sua memoria del momento. Il disco è composto da tre lunghe composizioni elettroacustiche in cui l`autore non privilegia la quiete a discapito del rumore ma anzi sviluppa entrambe le cose a fasi alterne e in modo assolutamente equilibrato e coinvolgente. Rispetto al disco di St-Onge qui il suono è meno massimalista e viene dato più spazio alla sperimentazione avant ma in termini di qualità i due amici non hanno certamente nulla da invidiarsi.
Abbiamo parlato fin adesso dei loro lavori solisti, ora è invece il momento di valutare cosa sono capaci di combinare, i due, quando uniscono le loro forze. Se non vado errato “Par noussss touss les trous de vos cranes!” è il secondo disco degli Et Sans, progetto appunto di Alexander St-Onge e Roger Tellier-Graig, coadiuvati questa volta da Felix Morel (Le Fly Pan Am) alla batteria, Sophie Trudeau (Godspeed you! black emperor, Set fire to flames, Silver mt. Zion) al violino e voce e Stephen De Oliveira alla voce ed electronics. Il disco è più strutturato rispetto alle loro uscite soliste e in questo i musicisti seguono una serie di linee direttive ben definite, tanto da poterlo considerarlo, a confronto, il loro progetto `pop`. Risulta familiare a chi ha seguito le vicende dei gruppi di riferimento or ora citati, di cui sviluppano alcune caratteristiche (reiterazione di frasi musicali, astrazione della voce, uso dell`elettronica), soprattutto penso a Le Fly Pan Am di cui gli Et Sans sembrano una versione più avant. Il gruppo sperimenta infatti sulla forma canzone e su influenze di base che vanno dal Kraut Rock alle Wave, dalla psidechelia all`elettronica. Il disco esce per la più popolare Alien8 ed è veramente un ottimo lavoro.
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