0°.
Un luogo di mezzo.
Al di sopra ci sono le alte temperature, fino al raggiungimento dei livelli di fusione.
Al di sotto c`è la discesa nel grande freddo, fino all'immersione nei ghiacci polari.
0°.
Il punto di incontro fra la glacialità dell`autismo teutonico e il calor bianco del blues coltivato insieme al cotone nel delta del Mississippi.
Ma il duo partenopeo, almeno in questi due dischi, sembra volersi scrollar di dosso l`infreddatura teutonica per distendersi ai raggi di un folk blues oscuro e malato, certo, ma pure dispensatore di quella sorda calura tipica dei soli autunnali e/o di quelli morenti.
E` una musica narcolettica che dovrebbe conquistare senza mezzi termini chi ha apprezzato il Keiji di “Let's Remove The Color“ o i Peesseye di “Commuting Between The Surface & The Underworld”.
Mi sembra che i due dischi puntino sostanzialmente verso il medesimo obiettivo, pur nelle loro differenze rappresentate soprattutto da un De Luce che in “Umber” è classicamente schierato solo alla tromba mentre in “Selce” raddoppia anche la chitarra di Taiuti.
La limitatezza delle edizioni e una certa difficoltà di reperimento, che inevitabilmente scoraggerà i più pigri, rappresentano l`unico neo.
Ma ben comprendo la difficoltà che dischi simili, troppo puri e di conseguenza poco commerciabili, trovano nell`essere pubblicati.
Bellissime le confezioni con disegni dello stesso Tonino Taiuti (un artista a 360 gradi).
Posso solo aggiungere che si tratta dei miei dischi preferiti per l`anno 2012.
Non fateveli assolutamente scappare.
Se sarà possibile ne riparleremo in un`intervista con gli autori.
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