E` stato ancora una volta quel matto di Onga a far giungere in anteprima alle orecchie del mondo (si fa per dire) il nome di Wizard Tells Lies, al secolo Matt Bower e compagni (UK), che con un suo brano s'era distinto per la migliore (a giudizio di chi scrive) traccia sulla compilation Boring Machines "Quit Having Fun", nel 2009. Abbiamo dovuto aspettare qualche tempo per ascoltarne il primo disco (passato sotto le mani e le orecchie di Andrea Marutti al mastering) e capire quali bugie ci avrebbe detto il mago. In realtà ci abbiamo capito assai poco, in primis perchè questo disco dalle belle grafiche in digipak si discosta stilisticamente dalla traccia citata, e poi perchè questi pezzi sfiorano vari generi (noise, ambient, sperimentazione elettroacustica, perfino black metal) senza darci degli appigli precisi. A rendere però il tutto un insieme piuttosto coerente è l'atmosfera cupa, opprimente e quasi soffocante che distingue il brani dal primo all'ultimo, Fire of the Black Sun, unica melodica e rarefatta apertura dai toni post-rock (Labradford, per intenderci) di tutto il disco. Un filo di intransigenza in meno e qualche alleggerimento nelle distorsioni avrebbero forse giovato, ma se siete di stomaci forti vi piacerà senza riserve.
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