Ottima, vibrante opera registrata dal vivo a inizio primavera del 2010 dal trio composto da Marco Eneidi (Jimmy Lyons, Jemeel Moondoc, William Parker, Cecil Taylor, Bill Dixon, Peter Brotzmann) al contralto, Joe Morris (Billy Bang, Andrew Cyrille, Peter Kowald, `Butch` Morris, Matthew Shipp) al basso, e Luther Gray (Ken Vandermark, Steve Lehman, Dave Rempis) alla batteria. Una musica che vive di tensioni che seguono le leggi non scritte delle coordinate di spazio, tempo e groove e che, se in Fluechting Wanderung lasciano il contralto di Eneidi libero di sfoderare un lessico e una sintassi degne dei nomi che hanno segnato la storia della sua formazione e delle sue collaborazioni, negli altri brani del disco intessono trame e orditi caldi, organici, degni di un fumoso locale off newyorchese. Musica vissuta, come il lungo intervento alle percussioni di Gray in Skittle Daddle o il dinamico e telepatico interplay che percorre tutto il disco. Affermazione della vitalità di un non-genere o poli-genere, nato da salde radici in epoca postmoderna, e tuttora coinvolgente e dinamica, tra respirazioni circolari, sinuosità , microtoni, ellissi, archi, pizzicati, ritmiche spezzate, circolarità , che trova il suo senso e la sua evoluzione nel partire come sasso gettato in acqua a provocare onde su onde di influenze e musicisti - la definizione che dell`improvvisazione dà Marco Eneidi nel grafico accluso alla confezione, e nel suo essere epifania del momento, liberazione precisa di tutto ciò che deve essere conseguenza di quanto ha preceduto. Musica analogica, come analogica è la memoria o come lo è la libertà che nasce da una paziente costruzione nel tempo di un linguaggio, un gusto, una sensibilità e una capacità di mescolarsi con le vibrazioni che percorrono lo spazio comune. Non se ne fanno più (tanti) di dischi così, ed è un peccato. Godiamoceli, finchè ce ne sono.
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