Mangiacassette è l`alias dietro al quale si cela il genialoide Lorenzo Maffucci - anche giornalista, agitatore culturale e organizzatore di eventi, una specie di guru della scena musicale pistoiese che ha già al suo attivo numerosi pregevoli progetti quali Piddle In Perspex, Not Bremse, Hoechst e Viva Muerte Candita oltre a ricoprire il ruolo, da qualche tempo a questa parte, di bassista nei Baby Blue, in sostituzione del dimissionario Duccio Burberi.
Dopo aver visto qualche video su you tube e un concerto in un locale aretino avevo frettolosamente classificato Mangiacassette all'interno di quel calderone definito demenziale - e ho già spiegato in altra occasione che tale termine va inteso come il top dell`arguzia - ma alla luce di una successiva esibizione e di un ascolto approfondito di questa opera prima devo correggere il tiro e portare il riferimento primario in zona Billy Bragg (esattamente il primo Billy Bragg). Non voglio dire che ci siano delle somiglianze fra il musicista toscano e il musicista dell'Essex, tutt'altro, ma essenzialmente simile è il progetto: un one-man-band che si esibisce con solo chitarra e voce, sfuggendo però all'attitudine cantautorale per abbracciarne una sostanzialmente rock (e il termine `sostanzialmente` è da intendere sia nel senso di essenza sia nel senso di consistenza). Un`arguzia, la sua, che si contrappesa perfettamente nella bilancia testi-musiche. I primi sono autentiche frustate in agro-dolce (ed è proprio in queste affermazioni di incongrua realtà che sta l`idea della demenzialità ): «Chi vandalizzava o teorizzava occupazioni / o furti programmatici di beni preziosi / chi sparava sugli sbirri va in vacanza come niente fosse / da un emisfero all`altro», «Cinesi contenti a passeggio sul viale / Cinesi convinti che il cavallo sia maiale / Evviva i cinesi che sconfiggono l`impero del male», «Sono un fricchettone / non mi piace la televisione / no / la tele non mi va».... Le musiche sono poi un compendio delle musiche popolari recenti, con elementi di beat (Boiler), garage (Cinesi contenti), noise (Chitarra), punk (Vado da Sandro) e finanche di filastrocca popolare (Canzone della morte).... Consigliatissimo anche lo show, naturalmente più gretto del disco, nel quale il Maffucci propone le canzoni inframezzandole con continue gag e colpi di scena, e questo fa pensare ad un altro grande menestrello, Jonathan Richman (che dio l`abbia sempre in grazia).
Sì, penso proprio che Lester Bangs lo adorerebbe.
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