Quartetto tedesco-americano di jazz `bianco` elegantemente disteso fra free, punkedelia e cool jazz da camera. Non so se il titolo intenda dare un contrasto fra i concetti di moderno e primitivo, anche se dopo la realtà dell`ascolto mi sembra più indoneo a indicare quelli che sono i primi passi del moderno. Togliendo l`abbronzatura ai primi quartetti di Ornette Coleman, Eric Dolphy e John Coltrane, e inserendo una chitarra al posto di pianoforti e/o secondi fiati, il risultato potrebbe approssimarsi a quello di questo quartetto. Dovreste capire l`antifona. Tolte queste riserve il disco è ben suonato e ben registrato, in concerto del 2010 a Bielefeld, e potrebbe interessare quei lettori che hanno apprezzato il ritorno al jazz, passando per il rock, sponsorizzato prima dalla SST (Saccharine Trust, Universal Congress Of...) e poi dal giro dei vari Chicago Underground (Rob Mazurek, Joe Morris, Ken Vandermark...).
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