Autore disco: |
Roberto Fega |
Etichetta: |
Creative Sources Recordings (P) |
Link: |
www.creativesources.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2012 |
Titoli: |
1) Apnee d`amore / Breath-Hold Loving 2) Assuefazioni / Habitus 3) In Exion 4) Vite che non possiamo permetterci / Living Beyond Our Resources 5) Europe Is Burning 6) Per un finale diverso / For a different ending (*) 7) Ricordi mai sopiti / Unburied Memories
(*) Joe Strummer “The Future Is Unwritten”
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Durata: |
47:28 |
Con: |
Roberto Fega, Jennifer Scappettone, Marcello Sambati, Cecilia Panichelli, Francesco Lo Cascio, Ersilia Prosperi, Mario Camporeale, Matteo Bennici, Ludovica Valori |
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un Robin Hood per il nuovo millennio |
x e. g. (no ©) |
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Si ripresenta, a cadenza quasi regolare, il manipolatore romano Roberto Fega. Rispetto al precedente “Un geco nella mia casa”, ferme restando le collaborazioni di Camporeale e Bennici, il cast è oggi allargato ad altri tre strumentisti (+ 3 voci) che impreziosiscono il cantiere ma non spostano di una virgola la direzione dei lavori, la quale rimane saldamente tenuta dalle mani del titolare.
E` infatti Fega che lavora di scalpello e martello, che impasta la malta, la sistema con mestola e caldarella, e infine dà le giuste pennellate di colore.
La tensione sociale, che nel disco precedente era ben avvertibile nel discorso della sub-comandante Estrella musicato in Insurgente, si acutizza in titoli come Vite che non possiamo permetterci, Europe Is Burning e Per un finale diverso. Ma si acutizza anche nelle dediche agli antagonismi politici, culturali e artistici di questo mondo. Dediche che inoltre, più in particolare, vengono indirizzate anche alla città di Berlino, a Wyatt, a Scodanibbio e a Joe Strummer.
Ancor più, infine, la tensione sociale è avvertibile nei brevi intermezzi registrati durante l`occupazione di Wall Street e durante le rivolte di Manchester e della Grecia, che si alternano con gli intermezzi tratti da interviste a Zygmunt Bauman e agli immigrati stipati a Lampedusa, oltre a quello estrapolato dal film “Norwegian Wood” di Tran Anh Hung.
Quello dipinto da Fega è un mondo in fiamme e, dal momento che «il futuro non è scritto», il musicista punta chiaramente su un finale diverso da quelli già visti nei precedenti film. Voglio condividere le sue speranze, anche se mi sembra che la superiorità in mezzi e denaro da parte delle forze del male vanifichi molto ogni aspettativa per un sistema di vita migliore ed equanime.
A questo mondo in fiamme Fega contrappone stranamente una musica delicata e poetica tanto che, in Apnee d`amore e In Exion, sembra quasi di respirare del soul alla Niobe. Gli stessi strumenti utilizzati, fermi restando campionatori e computer del leader, hanno il sapore semplice, schietto e antico di fisarmonica, tromba, vibrafono, contrabbasso e tromba.
Come vorrei che, oltre al futuro, anche il passato fosse da scrivere.
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