Mai sentito nominare. Mi ha contattato una sua sorta di 'agente' per la promozione, via mail. Una ragazza molto gentile che mi diceva che a breve sarebbe stato pronto il primo disco di McGuffin. Bene. Mandamelo pure, ascolto volentieri.
Ma non pensavo così volentieri. Soprattutto dopo aver visto la stranissima confezione grande e quadrata dalla quale ho pure fatto fatica a tirare fuori il dischetto (probabilmente problema mio, però davvero era incastonato in modo assurdo). Insomma, le grafiche non mi sembravano il massimo, sebbene trovassi bellissime le foto in bianco e nero sulle quali sono malamente appiccicate. Gli scatti sembrano risalire agli anni '40, ed è in un'atmosfera proprio da seconda guerra mondiale che il nostro (al secolo Matteo Fiorini, da Costa Volpino, BG), ci proietta con il suo blues imprevedibile, misurato, soffuso, articolato e originale. A connotare temporalmente e politicamente le note della sua chitarra (elettrica e acustica) e degli altri numerosi strumenti che imbraccia ecco i suoni della battaglia (La classe operaia brucia all'inferno), registrazioni della voce di Giuseppe Ungaretti (Santa Maria del ribelle), citazioni e riferimenti più o meno evidenti. Questo sarebbe un disco perfino da studiare, da analizzare nel dettaglio, perchè non ho dubbi rispetto al fatto che - sotto una già di per sè valida ed efficace superficie che consentirebbe da sola un ascolto più che gradevole - si celano molteplici significati che trasformano questo bel disco in un piccolo capolavoro. I titoli in francese, italiano, inglese, le fantastiche cover di Black Trombone di Gainsbourg e poi di Mamma mia, dammi cento lire (brano così dannatamente attuale!) e le stesse foto di cui si parlava sopra rendono questo CD un oggetto da avere e consumare, e McGuffin un personaggio da conoscere più da vicino. Per ora ringrazio lui e la sua agente, ai quali vorrei chiedere com'è venuto in mente di inserire uno spezzone da "Il buono, il brutto e il cattivo" in francese. Ci sta benissimo, comunque.
PS: la più carina è senza dubbio Miss Kentucki
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