Anche senza cadere negli studi di Schaeffer, che com'è annotato nella confezione hanno ispirato quest'opera, è facile capire quanto il suono di un treno in movimento abbia influenzato la musica contemporanea, basti pensare ai numerosi batteristi che hanno cercato di imitare con il loro drumming lo sferragliare di un treno in corsa. O pensate al crescendo e allo sfumare del suono prima e dopo il momento forte rappresentato dal passaggio del treno in stazione.
Ma in questo "El Tren Fantasma" c'è molto di più, e c'è molto di più anche rispetto agli studi di Schaeffer, perchè il geniale Chris Watson ci fa rivivere tutto il fascino del viaggio in treno (pensate un po` a come Orient Express, Transiberiana e i vari tragitti andini facciano ormai parte della mitologia).
Watson ha seguito il percorso di una storica ferrovia messicana oggi in disuso da costa a costa, cioè da Los Mochis, nel Golfo di California, a Veracruz, alle soglie dello Yucatan. Stazione dopo stazione, per un totale di dieci tappe, il maestro inglese ha registrato cambiamenti d`umore e d'ambiente, restituendoceli con i parametri qualitativi che gli sono consueti. E così, alla maniera di un Pessoa o di qualsiasi viaggiatore immaginario, standovene seduti in poltrona potete quasi toccare con mano località mitiche quali la terra dei Tarahumara, El Divisadero, Chihuahua, Aguascalientes e El Tajin, viaggiando fra selve di peyote, canyon profondissimi e piramidi pre-colombiane.
Se poi puntiamo l'obiettivo sulla storia antica e recente, da Montezuma a Gabriel GarcÖa Moreno, da Pancho Villa ed Emiliano Zapata a Sergio Leone, il fascino di quei nomi lievita a dismisura.
"El Tren Fantasma" è un disco di registrazioni concrete allo stato puro, e non so se il suo contenuto può essere definito con la parola musica. Probabilmente no, ma se fossi in voi non mi porrei troppi problemi e comprerei il CD immediatamente.
Un bentornato di cuore all'amato Chris Watson.
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