Di una cosa sono sicuro: `Piano Breath (action music)`, coi suoi scricchiolii, sfregamenti, rumori, respiri, sarà sicuramente tra i primi posti nella mia playlist di fine anno, come lo è stato l`anno scorso il precedente `Karma Trimley Drolma`, e per gli stessi motivi. E` il pianoforte - e la voce - protagonista di questo lavoro, come lo era la chitarra elettrica nel precedente. Entrambi strumenti suonati ed esperiti con l`ausilio di pietre - e qui pure un vassoio marocchino. Date un occhiata alla copertina, che proviene da uno dei suoi lavori come videoartista, il ciclo `Nature Recomposition` che, come la sua musica, mescola natura e tecnica, introducendo elementi di instabilità per bilanciare il controllo dell`esecuzione, `immergersi nel profondo o volare in alto nel sé/Sé, o semplicemente mantenere l`equilibrio, qualcosa che possa rivelare una semplice bellezza o verità . Come nella vita, si cavalcano le onde della grazia e della precarietà : in questa esistenza, più cose guardiamo e ascoltiamo, più facile e potente ne risulterà il nostro volo`.
Un bagaglio che comprende Krishnamurti, Ramana Maharshi, Nietzsche, Emerson, Deluze, Spinosa, ma soprattutto una sintesi personale di quanto il mondo delle avanguardie storiche ci ha passato: l`apertura dell`orizzonte da parte di John Cage, preparazioni, silenzi, zen, i ching, l`assenza di ripetizione nell`immediatezza di Antonin Artaud, l`immersione nella materia e nella sua fragilità di Stan Brakhage e le sue `Perisan Series`, lo sbilanciamento nell`attività creativa e l`assenza di distacco tra soggetto e oggetto delle performaces storiche di Vito Acconci e Gina Pane. Oggi che nemmeno più un disco i cui pitch esulano i parametri della riproduzione fonografica può spiazzare e stupire, tranne ricordarci che sono i momenti performativi di certi vecchi vinili targati BYG, ad esempio, il più adeguato termine di paragone, sarebbe il caso di prendere atto di quanti e quali semi il post-moderno abbia sparpagliato proprio nell`oggi, pur essendo stato dato per spacciato dopo l`11 settembre, e godere di un`artista che anche nei momenti di ironia, come in Jumping, pare non lasciare alcuno spazio al distacco e dirci con generosità infinita che essere artisti è solo una delle possibili declinazioni dell`essere personali.
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