Improvvisazioni strutturate dalle vivide coloriture psycho per questo ensemble strutturalmente internazionale (Canada, Olanda e Germania) ma concettualmente olandese. L`Ig Henneman Sextet potrebbe essere infatti una costola staccatasi degli ensemble guidati da Maarten van Regteren Altena, sia per l`equilibrio esistente fra a solo, passaggi d`insieme e combinazioni di più piccola entità , e sia per il carattere cameristico, e a tratti minuettistico, delle tessiture elaborate. I momenti in solitudine sono comunque in grado di esaltare l`attitudine dei singoli protagonisti, riescono così ad emergere la veemenza free di Ab Baars come l`autismo sonoro di Axel Dörner, oppure lo stile giocattoloso di una Lerner più attenta alla musica di Satie che alla tradizione della new thing. Gli incastri, i contrappunti, il gioco dei `call and response` brillano sempre per puntualità e fantasia, dando lustro ad una impostazione ormai vecchia di qualche decennio ma dura a morire.
“Cut A Caper” è uno di quei dischi che, seppure non particolarmente originali o innovativi, hanno una loro ragione di esistere e riescono a fare felice il recensore.
|