`Per quanto riguarda il nome, va ribadito che non si tratta di un acrostico, anche se a volte può diventarlo (vedi zen enlightenment lifts life energy, uno dei nostri pezzi per il progetto tu M'p3). Volevamo un nome semplice, secco e pertinente, che avesse al contempo cioè completamente a che fare con noi e la nostra musica. E così è venuto fuori Zelle che in tedesco significa cellula, e la nostra musica ha la struttura microscopica e complessa di una cellula; in napoletano (siamo tutti e due napoletani) vuol dire calvizie e sia io che Maurizio non siamo ben messi dal punto di vista tricologico; a Roma, dove viviamo entrambi, indica sporcizia e di sporcizia analogica e digitale ne trovi parecchia nel nostro suono... Insomma, una denominazione polisemica, come direbbero quelli che parlano bene. La voglia di giocare e sperimentare anche col linguaggio` (da un`intervista di Maurizio Bianchi a Nicola Catalano).
A tre anni di distanza dal disco d`esordio “Nth”, e a tre anni dalla data delle registrazioni, esce il nuovo capitolo del duo composto da Maurizio Martusciello e Nicola Catalano. Nonostante le incisioni risalgano ad un periodo di poco successivo, rispetto a quelle di “Nth”, è possibile scorgere un`evoluzione che, in particolare, interessa lo spettro espressivo del duo. V`è, infatti, una diversificazione netta fra le due serie di titoli, ma, anche all`interno di queste, è possibile individuare un proliferare di soluzioni che solo i limiti fisici del supporto sembrano in grado di contenere, evitando il loro espandersi all`infinito. La differenza principale fra gli nw e gli rjctd è che quelli sono più votati ad un concetto di ripetitività , quindi di tempo scandito, mentre questi hanno un`impostazione più frammentata, da montaggio concreto all`interno di una paesaggistica digitale.
La ricerca sul `suono` dei singoli suoni, la flessibilità , gli inserimenti a sorpresa di elementi `aleatori` (almeno all`ascolto), l`assetto non `matematico`, sono tutti tasselli che portano ad una forma di `poesia scomposta`, dove il poetare non è basato sulla metrica ma sulla fantasia dell`ascoltatore.
“rjctd::nw” conferma la validità di un progetto che, visti i numerosi impegni di entrambi i protagonisti, potrebbe avere le ore contate. Quello dell'intermittenza è in ogni caso, anche se il duo sta proseguendo l'attività , il solo handicap, un ostacolo che porta con se una certa discontinuità d`azione. L'unico difetto del CD, infatti, sta nel fatto che s`intendono pesare i tre anni trascorsi fra le registrazioni e la pubblicazione. Ma è un difetto di poco conto, giacchè tre anni, nella frenetica fase storica che stiamo attraversando, hanno il peso di un macigno sulle spalle di chiunque .
Quello espresso sopra è, naturalmente, il pensiero di un comune mortale che non è chiaroveggente, anche perchè sarebbe triste pensare che il disco è rimasto così a lungo nei cassetti in attesa di un `cane` che lo pubblicasse... ma tutto è possibile e, se così fosse, un grazie infinito va ai giapponesi della Cubicfabric.
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