I Battery tagliano il traguardo del terzo album e lo fanno esponendo il loro suono ad una contaminazione ritmica più marcata rispetto al precedente “Chases Through Non-Place”. L`apporto di Made pare contribuire in maniera notevole nello spostare il suono verso una forma di electro, estremamente spuria, che non disdegna di flirtare con curiose suggestioni di chiara matrice hip hop e drum`n`bass. Siamo dalle parti di un suono elettronico danzerino che, comunque va dato atto, riesce con bravura ad evitare le secche di un modulo oramai fin troppo consunto, se non addirittura morto del tutto. In Anode Sludge si respira un`arietta fresca che non può non rimandare al più svaccato Aphex Twin del post “Come To Daddy”, ma ad alterare il risultato ci pensa la sottile vena astratta, che leggera e felice percorre l`intero lavoro. Sfilano con una certa eleganza ritmichine molto soft e piacevoli pause destrutturate, di estremo in questo cd succede molto poco; si preferisce tenersi costantemente in bilico su di un sottile filo fatto di soluzioni mai troppo cervellotiche, e forse questo è proprio il pregio di quest`opera, che sicuramente non sarà il massimo della vita, ma in definitiva una buona ora la fa passare, con momenti anche sorprendenti come nei tre brani Choke Damp, Idrolyse Crac e Phot che possono essere considerati il cuore pulsante del lavoro; dove si assiste ad uno strano e coinvolgente esercizio espositivo in bilico costante fra umori Orbital e Autechre che genera un clima estremamente filmico dai forti umori dark.
Per il momento reggono abbastanza bene l`urto e chissà che con un paio di remix ben congegnati non possano anche aver un certo successo. Magari fra un anno li maledirò ma per ora mi divertono; certo sono e rimangono materiali leggeri ma non si può nella vita prendersi sempre sul serio.
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