Questo CD mi porta subito a fare due riflessioni. Innanzitutto che si tratta di uno dei dischi più minimali - non minimalisti, dato che il termine è ormai sinonimo di un genere musicale ben specifico - che ho mai ascoltato in assoluto: `musica per (2 + 2) suoni`, recita infatti una specie di sottotitolatura a queste variazioni sul tema. La seconda osservazione necessita di una premessa: una volta ho sentito qualcuno affermare - non riporto chi per evitare di sbagliare persona - che il concetto di copyright musicale, dato che tutela solo la scrittura melodica e non quella ritmica, è un concetto razzista (o, quanto meno, eurocentrico). Seguendo un qualsiasi svolgimento per formule, uno di quelli per cui a = b, “Themes” è il disco più antirazzista che io abbia mai ascoltato. Le trenta variazioni sul tema, fra i 32 secondi e i 128 secondi, sono infatti variazioni su un tema ritmico, e questo è un elemento che fa di “Themes” un disco atipico e anche coraggioso. Non riesco infatti ad individuare un pubblico interessato ad esso, e alle sue scarne e irregolari pulsazioni elettroniche, anche se Ø (Mika Vainio dei Pan Sonic), si è fatto un nome con appena un po` più di savoir-faire. Quindi ritmo, beat, battito, pulsazione, o come altro dir si voglia. Muscolo cardiaco. Che altro dire, se non che il disco è consigliato a chi segue il genere in questione, a chi è interessato allo studio delle strutturazioni ritmiche, e anche a chi si diverte a manipolare i suoni e che, non c`è dubbio, troverà fra questi solchi una miniera ricca di materia prima. Di ottima qualità , per giunta. Buon ascolto e buon uso.
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