Sorpresa!
Cos`è una sorpresa?
Qualcosa che non ti aspetti?
Certo, ma anche qualcosa che magari non ti aspetti in quella forma, in quella sostanza, che immaginavi diversa o non riuscivi affatto a immaginare. La sorpresa è il potere di stupire. Le sorprese, però, si esauriscono spesso al primo impatto, e alla seconda frequentazione sono già materia conosciuta, quando non scontata, e pronta per l`archivio.
“Metafonie”.
Qualcosa di più rispetto a una sorpresa. Il primo impatto è strabiliante, ma i successivi ascolti conservano il gusto della novità , della scoperta, del `potere all`immaginazione`. I particolari degni di nota, invece di esaurirsi, si moltiplicano ad ogni nuovo incontro.
Se ti fermi a pensare che tanto succo è concentrato in poco più di venti minuti ti vengono le vertigini, e i concetti di tempo, di spazio, d`altezza, di profondità perdono il loro significato, braccati e sconfitti da un`astrazione ben più interessante, conosciuta come intensità .
Intensità !
Cos`è l`intensità ?
L`intensità è il potere di coinvolgere, di catturare l`attenzione convogliandola in un labirinto, in questo caso fatto di suoni, nelle cui spire è facile perdersi, come Alice nel paese delle meraviglie, seguendo le orme di Roberto Fega, il `coniglio bianco`, nel suo girovagare fra immaginario, surreale e concreto...
...e pensare che si tratta di bricolage domestico, ma l`autore ha arte e mestiere sufficienti per scolpire, partendo quasi dal nulla, incantevoli paesaggi.
“Metafonie” è fatto con field recordings, oggettistica, strumenti in disuso, un sax tenore, un clarinetto basso, campioni assortiti di suoni rumori voci, silenzi, la fisarmonica di Ludovica Valori (in Poesie lacerate).
Il mood complessivo è prossimo a quello dei CD solisti di Claudio Rocchetti: schegge imperfette, disobbedienza alle regole, cambiamenti direzionali, carta bianca alla memoria, vocazione al montaggio in stile cinematografico, amorevoli dissezioni.
E tanta poesia.
Nitida, limpida, pura e terza dai numerosi cirrocumuli (o nubi a pecorella) che impestano il mondo. Le greggi belanti non si addicono a Fega, la sua indole preferisce un cammino solitario seppur panoramico sulle correnti che agitano il mondo.
Diamo la parola allo stesso Fega per intendere di combinazioni istintive, in assenza di rigore e senza meta... una liberazione sonora! Composizioni dedicate alle mie letture, alla mia indomita rabbia con le ingiustizie nel mondo, a personaggi mai conosciuti ...alle percezioni.
“Metafonie” entra fin d`ora, visto anche il basso numero di copie distribuite (50), nella mitologia capitolina.
E occhio ai Taxonomy, il gruppo che Fega condivide con Elio Martusciello e Graziano Lella, chè potrebbero venir fuori altre splendide, e intense, sorprese.
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