Premetto subito che questo è il mio Disco dell'anno.
E' subito straniamento: non posso assolutamente spacciarveli per brani, l'improvvisazione tradizionale non c'entra niente, non ci sono banali estratti live, eppure non è neanche fatto a caso.
Un caos molto ben organizzato di suoni trovati, sbuffi, soffi, gemiti, sospiri, risate diaboliche, fruscii, scarne e crude tastiere, larsen..
La sceneggiatura (perchè qui è di un film che stiamo parlando) deriva da una sintesi malata tra l'Alec Empire di "Les Etoiles..", il Crank più astratto (cfr. "Heftibag") e qualcosa tra Runzelstirn&Gurgelstock, musica concreta e turntablism à la Marclay; ma quel che distingue questo americano dal resto del mondo citato è la malcelata malvagità che regna tra le scene di "Wet summertime..".
(Dico malvagità e mi viene da pensare a Von Trier; ma sì, forse, in qualche modo, qualcosa di Dogma è presente..).
Tremenda nella sua silente minacciosità è Passing slow..; Let on oiler gal parte come una suite per motori da camion, faccendoci immergere poi in un denso mare di noise popolato di fantasmi; la lunga Pill eyed girl.. è la registrazione del locale Jeffrey Dahmer in azione e, difficile a credersi, nel primo e nell'ultimo brano persino i cani hanno il loro da fare!
Già la Veglia (distribuita in Italia da Fringes) ci aveva progressivamente abituato a suoni alieni (cfr. il vinile degli Anaksimandros o lo split cd tra Meerk Puffy e Nautical Almanac); di certo ora aggiunge un vero e proprio oggetto prezioso al suo ottimo catalogo. Laurent (il boss dell'etichetta, ndr.) ha sicuramente palle e gusto a sufficienza per portare la sua creatura veramente in alto!
Tornando al cd in questione, forse qualcosa del genere già esisteva nello stanco panorama musicale, ma per quel che mi riguarda, questo resta il Disco dell'anno.
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