Il lowercasing, se le cose appartengono alla loro radice, è una corrente sostanzialmente cupa, oscura, composta da bassi, se non dal silenzio stesso del basso; ovvero del basso come azzeramento. Shoemaker proviene dalla scuderia Trente Oiseaux, e per Günter aveva composto due album piuttosto interessanti; ora questo "Spots in the sun" rappresenta una sorta di fuoriuscita dalle radici del lowercase sound. Questo disco, premetto fin da ora, non ha niente di speciale, e di particolarmente sorprendente; tuttavia fin dal suo inizio viene fuori una certa componente esoterica e psico-geografica che inserisce quest'opera a metà strada tra Marsilio Ficino, Matthew De Gennaro e Paul Panhuysen & The Galvanos. “Spots in the sun” è composto da piccole esperienze fenomeniche che accadono dietro possibilità quasi eventive e che si ri-presentano come un prefisso e si distinguono più per la loro passività quasi disarmante che per il movimento senza peso che le dispone: l'indeterminatezza asincrona, l'inversione spontanea e parossistica dei livelli sonori e la loro empiria ultraterrena fanno di questo lavoro assai pigro di spostamenti e basato su field recordings di mera intuizione, la subordinazione del tempo alla presenza interna e scavata di una musica che si manifesta alla sua audience più per il rigetto della sua sopravvienza che per l'insieme delle sue coordinate. E` con questa morire-in-atto del tempo che si scava dentro le sue stesse matrici non commensurabili e non quantificabili, che emerge la parte umanissima e quasi compassionale di Shoemaker che, sapientemente e con grazia assai rara in giro oggi, diminuisce appositamente i volumi generali del disco per far emergere come macigni mastodontici il lavoro più 'a trazione' della sua opera che lo fa avvicinare a quei risultati della land-art, in particolare al lavoro di Micheal Heizer. La virtù di questo disco non certamente indispensabile, ma comunque cronico e differito, adorabile più per ripetuti ascolti che per immediati godimenti, si basa sul fragilissimo equilibrio armonico e sulla sfera di volte celesti che si formano mentre tutto intorno è solo musica.
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