“Split”, in tutti i sensi.
Strana coppia all`esordio, quella proposta dall`etichetta Arab Sheep in questo lavoro equamente diviso fra i due progetti solisti; La Belladonna e Karmafuzion.
Estremamente diversi fra di loro per linguaggio e stile, i due intestatari Gaetano Dimita (La Belladonna) e Lorenzo Mania (Karmafuzion), adottano come unico denominatore comune, la più antica delle necessità ; l`urgenza espressiva.
Distanti, eppur vicini fra di loro per capacità di sintesi, ottimo biglietto da visita che non presenta (quasi) grandi cedimenti fragorosi (più La Belladonna che Karmafuzion in verità ).
Entrambi batteristi, entrambi stufi di essere relegati dietro casse e rullanti; scalpitano.
E allora sfogano le proprie ossessioni (frustrazioni) eseguendo e registrando in perfetta solitudine.
La Belladonna viaggia lungo coordinate violentemente rock, distorsione a manetta e riferimenti sparsi fra fine ottanta ed inizi novanta, incursioni melodiche alla Nirvana, potenti distorsioni `gioventù sonica` ed un candore elettricamente sgretolato prossimo agli indimenticabili My Bloody Valentine.
Ma non stupisce più di tanto, Gaetano Dimita infatti, ha militato a lungo in formazioni storiche dell`underground friulano come Ulla e Carne De Res.
Tre brani urgenti e furiosi (i suoi) che nulla hanno da invidiare a più blasonate formazioni estere, leggera preferenza per Bellamerda che, nonostante l`infelice titolo, si rivela essere una (distorta) chiaroscurale gemma malinconicamente pop.
Di tutt`altra pasta invece la proposta di Karmafuzion (Lorenzo Mania).
Batterista attuale nei Big Member ed un pallino per l`elettronica che trova libero sfogo in questa occasione.
Beat grassi e diretti; un dance-appeal minimale e robusto allo stesso tempo.
Bassi gravidi e battiti gommosi e decisi; l`armamentario classico del genere insomma.
Fra techno ed electro; Mouse On Mars e Swayzak nel mirino.
Ma c`è ancora del lavoro da fare.
La Belladonna ha una marcia in più.
Simpatico biglietto da visita collettivo.
Si attendono sviluppi futuri.
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