Interessante tripletta, pescata in un lago di realizzazioni, per il nostro Anla Courtis che, una volta scioltisi i Reynols, non accenna minimamente a rallentare la propria sfrenata attività (*).
I Dolmen hanno fatto da sempre viaggiare la mente e la fantasia umana, e l`argentino non si sottrae al compito di trarre ispirazione dai preistorici monumenti funerari. Nella realizzazione di “Antiguos Dólmenes del PaleolÖtico” non sono stati utilizzati microfoni nè strumenti musicali tradizionalmente intesi come tali, ma unicamente un mixer, tre distorsori e/o `effettatori` per chitarra, un registratore ed un campionatore, e non sono stati dati impulsi di nessun tipo esterni al circuito creato con tali marchingegni, ma sono stati utilizzati solamente i feedback generati al suo interno. Le quattro parti in cui è suddiviso l`unico brano del disco offrono un bel panorama di suoni continui venati da stratificazioni che possono tendenzialmente piacere a chi ha apprezzato certi lavori `primitivi` della Radigue e/o della Oliveros; ma anche a chi è affezionato a Ligeti, a “2001: Odissea nello spazio”, a `Toshi` Nakamura e ad altre `bestialità speziali` del paleo-futuro. In tanta super-attività era immaginabile che ci sarebbe scappato il refuso, e la Sedimental ha ben pensato di cambiare il nome dell`argentino da Anla in Alan; nulla di male, potremmo dire, se non che questo particolare rende un po` difficoltosa la ricerca del disco in rete, in alcuni cataloghi dovete cercare il CD sotto il nome di Alan Courtis altrimenti correte il rischio di non trovarlo.
Ancor più interessante, seppur più ostico, è il CD uscito per Pogus che, come si deduce dal titolo, raccoglie alcune manipolazioni analogiche di registrazioni su nastro risalenti al periodo 1991-1998. Una breve scheda riferisce sulla genesi dei singoli brani, facendo in parte luce sulla brillante e fantasiosa creatività che anima il metodo di lavoro di Courtis. In questo caso non ci sono refusi da parte della casa discografica, ma ci ha pensato qualche recensore a far passare il barbuto Argentino dalle parti di `Casablanca` (**).
Meno interessante è il terzo lavoro, un LP che contiene una collaborazione chitarristica a tre registrata in concerto. Si tratta di quattro impro su, ormai da tempo, abusati drone di chitarra. Si tratta di una formula che non consente certo una possibilità infinita di variazioni, e i misconosciuti Mirror hanno prodotto, nel settore, un buon numero di pagine ben più convincenti. In definitiva consiglierei il disco solo agli aficionados più fedeli di uno dei tre musici coinvolti. Amen.
(*) Date un`occhita su www.geocities.com/a_courtis/disco.htm, tanto per curiosità !!!!!!!!!!!!!
(**) Comprendo la suggestione che può derivare dalla A finale, ma dando via libera alle suggestioni anche Ezra Pound diventa donna ed Enrico Maria Salerno diventa ermafrodito; errori simili potevano essere perdonati 30 anni fa, ma con le possibilità di oggigiorno sono totalmente inammissibili. Cazzo!!!!!!!!!! Controllate prima di fare una recensione.....
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