Casa Wallace prosegue nella sua meritoria opera di ricerca.
Plasma Expander, in questo senso, rappresentano idealmente l`ennesima, lucente perla; di una collana che comincia a farsi veramente pesante al collo.
Gagliardi e simpatici i Plasma!
Della nutrita scuderia Wallace, sono quelli che forse, meglio incorporano e rappresentano il lato affettivo più classicamente collegato ad un sentire rock.
Oddio per carità !
Capiamoci bene!
Il rock proposto dai Plasma Expander è uno scaracchio d`iguana; vischioso e grumoso.
Ribolle strattonato e scosso.
Pulsante agglomerato di potenti pennate fortemente hard blues (per attitudine dalle parti melmose dei Beasts Of Bourbon) innestate a forza; nel corpo vivo della Magic Band di Beefheart.
Ammirevole in questo senso il potentissimo, catartico finale; della detroitiana Arapoglu.
Compatto macinare ritmico che si lascia squarciare, non senza opporre resistenza; dai lampi luminosi delle chitarre.
Toccata Loud nevroticamente martellante, strappa ipotesi future, l`accanimento fieramente perpetrato sul corpo Head Of David / Big Black; come da tempo non era dato ascoltare.
Ottimo!
Segue oasi lisergico / lunare; zona ricarico energie.
Fabio Cerina (Bron Y Aur, Four Gardens In One, Collettivo A6), Andrea Siddu (Cue Lie, Intrusi, Trees Of Mint), Stefano Podda (Cue Lie, Nick Rivera); aprono lo scrigno.
Due tiepide ballate rischiarate dalla luna, Crinale/4 desertica ed ascensionale, It`s Not All About Sex, al contrario; anfetaminicante scossa da brividi metropolitani.
Una vena strisciante, sperimentale ed improvvisativa ad agitarsi incessantemente sullo sfondo.
Nuovo centro pieno in casa Wallace!
Benvenuti!
(Il loro futuro è da seguire attentamente)
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