Autore disco: |
Auktyon // Kazue Sawai |
Etichetta: |
Circular Moves (USA) // Kyoto Records (J) |
Link: |
www.auktyon.com www.sunnysiderecords.com/labels.php?labelID=3004 www.japanimprov.com/ |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 // 2005 |
Titoli: |
1) Pioneer 2) Son 3) Three And Two 4) It`s Not Late 5) Hunter 6) My Love 7) Victory Day 8) Book 9) New Year Song 10) Inside The Dog 11) Dwarf Longnose 12) Fa Fa // 1) Midare 2) Kesa Mezameru Chokuzen ni 3) Rokudan 4) Ihojin no Katarai, Part 1 5) Godan Ginuta 6) Ihojin no Katarai, Part 2 7) A Letter from a Stranger's Childhood 8) Ihojin no Katarai, Part 3 |
Durata: |
53:35 // 76:44 |
Con: |
Leonid Fedorov, Dmitri Ozerskly, Oleg Garkusha, Victor Bondarick, Boris Shaveinikov, Pavel Litvinov, Nikolai Rubanov, Mikhail Kolovsky, Alexei Hvostenko, Leonid Soibelman, Dmitri Matkovskly, Sergey Eogozhin // Kazue Sawai, Sofiya Gubaidulina, Mayumi Miyata, Hideaki Kuribayashi, Hikaru Sawai, Kazuhiro Iseki, Yoko Nishi, Miki Maruta, Michiyo Yagi, Etsuko Gunji |
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due raccolte abbastanza appetibili |
x e. g. (no ©) |
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I nostri lettori avranno notato come le raccolte di brani già editi altrove non occupino solitamente i nostri pensieri, ma facciamo adesso un`eccezione per questi due dischi che, per motivi diversi, sono piuttosto interessanti.
“Pioneer”, per quanto ne so, è il primo disco degli Auktyon, gruppo di San Pietroburgo guidato dal talentuoso Leonid Fedorov, che viene stampato in occidente. La band è in circolazione da oltre 20 anni e il disco assolve con affanno al proprio compito raccogliendo estratti da ben 10 dischi diversi. Ne deriva quello standard tipico delle `raccolte di successi`, un po` irreale perchè difficile da raggiungere in un disco concepito durante un breve intervallo di tempo. La consistenza fisica di Auktyon è piuttosto massiccia, ben otto componenti, ma si riflette in un`attitudine niente affatto pomposa (un riferimento può stare nei Ne Zhdali) che riesce a far miscelare folk, rock e jazz con le tradizioni teatrali e circensi russe. La strumentazione comprende chitarre, tromba, tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono, clarinetto e basso tuba. Il gruppo coinvolge sia per la particolarità e l`originalità della propria proposta e sia per il cantato in russo. Quest`ultimo rappresenta per le orecchie un`autentica ventata d`aria fresca, in grado di far dimenticare per un attimo l`appiattimento e la monotonia derivanti dalla tendenza ormai generalizzata a cantare in inglese. Se il vostro obiettivo è l`approccio con la musica di questo splendido gruppo il disco è chiaramente superconsigliato, anche se personalmente preferirei sbattermi per andare alla ricerca delle realizzazioni originali. Magari con calma ci torniamo sopra.
Diverso è il caso di “Taytatu” che, pur essendo una raccolta di brani editi, è concepito in modo più organico, e ne fa fede la splendida confezione. I brani raccolti provengono tutti da dischi ormai irreperibili (vedi a questo proposito l`articolo “corde d`oriente”) che, essendo le note unicamente in giapponese, mi è parso di poter catalogare in questo modo: Ihojin no Katarai da “Three Strangers In Paris” (con Sofiya Gubaidulina e Mayumi Miyata), A Letter from a Stranger's Childhood (di Robin Williamson) da “Eye To Eye” (*), Midare da “Live at Dacapo in Bremen `93”, Rokudan e Godan Ginuta da “Midare - Kazue Sawai plays koto classics”. Di Kesa Mezameru Chokuzen ni (un brano scritto dalla Gubaidulina) non conosco la provenienza, potrebbe essere anche inedito, anche se la data di registrazione e l`esecuzione ad opera di un ensemble di koto lo situano nei pressi di “Live at Dacapo in Bremen `93”; è però da escludere che provenga dalle stesse registrazioni poichè i kotoisti presenti non sono gli stessi (ad eccezione di Miki Maruta e Michiyo Yagi). Questo è tutto per quanto riguarda le informazioni, ma è il caso di ribadire che Kazue Sawai è la più importante kotoista contemporanea. “Taytatu” centra il difficile compito di dare un`idea piuttosto precisa dei suoi molteplici interessi: l`interpretazione e l`improvvisazione (i tre stralci con Sofiya Gubaidulina e Mayumi Miyata), la tradizione giapponese (Midare, Rokudan e Godan Ginuta), la tradizione folk (A Letter from a Stranger's Childhood), la musica contemporanea (Kesa Mezameru Chokuzen ni), la Sawai Koto Academy e i suoi allievi (ancora Kesa Mezameru Chokuzen ni). Non fosse che per questi motivi il disco sarebbe da comprare, ma c`è anche da aggiungere la difficoltà oggettiva nel mettere mano altrimenti su questi gioielli.
(*) “Eye To Eye”, in concomitanza con la pubblicazione del nostro articolo, è tornato miracolosamente a circolare nel mercato dell`usato.
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