“Intents And Purposes” è stato uno dei dischi più importanti della New Thing, per anni opera unica del trombettista Bill Dixon, e chissà se la ripresa di quel titolo da parte di Kyle Bruckmann è una coincidenza voluta od è una coincidenza casuale.
L`ensemble messo 'in la' da Bruckmann è molto stimolante, fatto com`è di clarone, viola, basso, percussioni, oboe ed alcuni suoi parenti stretti (dell`oboe, naturalmente). La musica fa pensare alle geometrie di Anthony Braxton, ma non è così spigolosa, alla furia iconoclasta e disarticolata di Cecil Taylor, ma non è così disordinata e violenta, e alla giocosità della ICP Orchestra, ma non è così bandistica e irriverente. E forse nel titolo non c`è casualità , dal momento che Intents & Purposes ricorda propriamente Bill Dixon, con quel suo mood così pacato, soffuso e poetico, e con quel modo così pittorico di pennellare le composizioni. E, in tutte queste modalità d`approccio, appare chiaro come l`oboista statunitense si porti dietro le sue esperienze sia di tipo elettroacustico sia di tipo noise. I tempi sono cambiati, ed è difficile che questo disco possa diventare una pietra miliare quale lo fu quello di Dixon, ma nel suo piccolo può delineare comunque un'indicazione sulle strade da seguire, e lo può fare alla pari con il suo illustre predecessore. Se i Day & Taxi rappresentano il punk del jazz, Wrack ne rappresenta l`evoluzione hardcore, e forse è proprio da questi due punti che potremmo ricominciare se qualcuno decidesse di fare tabula rasa dei ninnoli salottieri che ormai imperversano nel settore.
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