I Tu m`, dopo aver spigolato un mood notturno-latino-jazzy con il precedente “Just One Night”, offrono il loro contributo alla riscoperta di atmosfere palesemente bucoliche. Potremmo includere le otto tracce di “Fragile Touch Of The Coincidence” in un ipotetico movimento new-folk se non fosse che del termine si è abusato fin troppo, anche (soprattutto) quando di `new` c`erano veramente scarsi segnali. Non voglio affermare che il CD in questione `pecchi` in originalità assoluta, è individuabile un allineamento al modello `Minamo` non so quanto `suggerito` dalla presenza discreta di Keiichi Sugimoto (che ha masterizzato il tutto), ma comunque il duo angolano porta in misura più che sufficiente acqua del proprio mulino. Sicchè non v`è traccia del verde di “Wakka”, “.kgs” e “Beautiful” nei bianco e nero posti in copertina a rappresentare i tratti distintivi di “Fragile Touch Of The Coincidence” e, se non c`è inganno, a questi paesaggi pietrosi dovrebbe corrispondere una musica molto più accidentata e mossa di quanto il combo giapponese sia mai riuscito a produrre. E non c`è inganno. Due chitarre e due calcolatorini tracciano percorsi nitidi e tortuosi, soleggiati e ombrosi in egual misura. Le tessiture, fatte di arpeggi o suoni ululanti, di rumori concreti o design astratti, scorrono senza soluzione di continuità , a seguire un sogno visionario che invita ad allargare lo sguardo oltre la linea dell`orizzonte. Sempre eguali ed ogni volta diversi, è così che i Tu m` stupiscono ad ogni loro nuova uscita creando in contemporanea delle curiose aspettative riguardo all`uscita successiva. Resta quindi difficile stabilire se un loro nuovo disco rappresenta un passo in avanti od un passo indietro rispetto al precedente, dal momento che si muovono essenzialmente di lato cambiando continuamente sia il loro punto d`osservazione sia la prospettiva di chi ascolta. Per cui anche “Fragile Touch Of The Coincidence” è, alla fin fine, un semplice tassello di un mosaico che va studiato e conosciuto nel suo insieme.
Questa pubblicazione per la giapponese Headz rafforza ulteriormente la manovra di penetrazione globale dei due angolani che a questo punto, possiamo ben dirlo, hanno il mondo ai loro piedi. Continuando di questo passo ne avranno di cose da raccontare ai propri nipotini!?!!
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