Quando si ascoltano dischi come quelli dei Wora wora washington e degli Speedy peones è quasi naturale fare i pragoni con lavori simili proveniente dall`estero, del resto stiamo parlando di due band tanto italiane quanto lontane dai suoni e dagli approcci musicali di casa nostra.
I Wora wora washington infatti propongono in questo disco d`esordio un rock elettronico tanto caciarone e sfrontato quanto curato nei suoi aspetti sonori, riuscendo così a dar vita con “Techno lovers” a un album che mai scade in facile cialtroneria o in inutili sotterfugi pop-sonori.
A colpire dei Wora wora washington è la semplice leggerezza con cui trasmettono un messaggio musicale divertente e pulito, con canzoni che mai risultano forzate verso la cassa dritta o il ritmo ammiccante tanto ricorrenti nel genere, con ottimi risultati non solo nei brani più rapidi e ballabili (“Drum machine” o l`iniziale “Twister”) ma anche in quelli più pieni e riflessivi (su tutte “Daisy”, gravida e piacevolissima ballatona).
Per gli Speedy peones invece “Karel thole” è il secondo lavoro dopo un promettente ep uscito due anni fa per Marsiglia records. Il quartetto arriva a un suono più concreto e personale, mischiando rabbia hard-core, la ruvidità del garage e un`irruenza a cui difficilmente si può resistere.
Il nuovo lavoro degli Speedy peones si fa ascoltare a tutto volume, ipnotizzando non solo per la sua arroganza sonora, ma anche per l`ottima scelta delle tastiere e per i ritmi impietosi verso l`ascoltatore.
Nei soli 25 minuti del disco ci si lascia travolgere anche grazie a una insolita orecchiabilità per sonorità simili.
Due dischi che pur non essendo capolavori o pietre miliari ben rappresentano quella musica italiana capace di trascendere da limiti geografici e di genere, grazie a buone idee e a tanta, spontanea, voglia di divertirsi con la musica, senza rinunciare a qualità e azzeccate scelte sonore.
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