L`impatto col secondo disco dei Sin Ropas è spiazzante, l`indie-rock di Fever you fake che apre l`album è a dir poco perfetto, tra chitarra incalzante, ritmo preciso e una melodia vocale che cattura totalmente l`ascoltatore.
E` proprio la melodia il punto di forza del nuovo lavoro di questo duo americano formato da Tim Hurley (Red Red Meat) e Danni Iosello (nel giro dei Califone), le otto canzoni di “Holy broken” sono deliziose senza bisogno di forzare la mano, anche nei momenti più folk e pacati.
I Sin Ropas convincono con la carta della semplicità , basta ascoltare la ballad Stolen stars and light, stesa su una chitara ridotta all`osso e impreziosita da innesti sonori che non vanno a toccare però la morbida ricchezza del brano.
Un livello qualitativo questo che non si limita però a singoli episodi, ogni canzone va a coccolare l`ascoltatore con sincera leggerezza senza tralasciare arrangiamenti dall`architettura impeccabile e armonie incise con rara maestria.
Una precisione a cui i Sin ropas non rinunciano neanche dal vivo, sul palco infatti le canzoni di “Holy broken” mantengono tutto il loro valore e la loro bellezza, come hanno dimostrato al concerto tenutosi a Genova l`11 febbraio, andando a confermare l`altissimo valore di questo connubio.
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