Autore disco: |
Octoberman |
Etichetta: |
White Whale (CDN) |
Link: |
whitewhale.ca |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2010 |
Titoli: |
1) The Backlash 2) Dancing with Yer Ghost 3) Trapped in the New Scene 4) I Know a Nurse 5) Thirty Reasons 6) Temptation Is a Bloody Mess 7) I Was Wrong 8) 51 9) Scenesters 10) Ceiling Floor 11) Another Trial 12) Portland Hotel |
Durata: |
45:09 |
Con: |
Marc Morrissette, Kids Rob Josephson, Jason Starnes, Brian Chan, Graham Christofferson, Sean Conway, Brook Houglum, CL McLaughlin |
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post pop grunge, o dell`ottima musica normale? |
x Matteo Uggeri |
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L`occhiello che leggete sopra è dovuto a un breve momento in cui, al terzo ascolto del disco, sul brano Scenesters, mentre mi chiedevo a ripetizione “ma chi mi ricordano questi”, la mente è volata d`incanto verso gli Afghan Whigs, che chi come me aveva circa vent`anni a metà degli anni `90 non può non aver sentito. In realtà poi la sensazione è stata di gran lunga ridimensionata da ascolti più attenti, poichè solo alcuni brani possono ricordare la rabbia del grunge dei colleghi di (già ) tanti anni fa.
C`è dunque un po` di tutto in questo bel disco, che la cupa copertina potrebbe far finire in mezzo a derive dark-isolazioniste: tutto fuorchè quello, in realtà . La musica è vivace, a tratti sì, anche rabbiosa, ma essenzialmente gioiosa, non esattamente pop, sebbene il combo che ruota attorno al bravo Marc Morrisette suoni la triade basso-chitarre-batteria in maniere vicine a certa musica facile cui siamo abituati. Il disco non è scontato, vuoi per la voce nasale e vagamente incerta (forse un po` Will Holdam) del cantante, ma anche per alcune dissonanze disseminate qua e là , o per accenni un filo sghembi che non mancano in molti dei 12 brani.
Nulla di trascendentale, non ci sono momenti nel disco a far gridare al miracolo, ma è anche vero che è la quarta volta che lo ascolto, e mi è arrivato ieri. In fondo, si potrebbe fondare un`ennesima insulsa etichetta: “ottima musica normale”, musica che piacerà ai più, senza guizzi di sorta... Tra echi di Sebadoh, Calexico e Califone, confesso che il mio brano preferito è una sorta di ballata country alla Jonnhy Cash, la trascinante, splendida I Was Wrong.
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