“Cono di ombra e luce” ad opera del EA SILENCE, trio composto da Luca Cartolari degli Anatrofobia al basso e all`elettronica, Mirio Cosottini alla tromba e ai fiati ed Alessio Pisani (anche lui per un periodo con gli Anatrofobia) al fagotto, è un disco di jazz evocativo, a tratti epico, con richiami ad atmosfere medievali (medusa) ed alla musica contemporanea (exmod2); l`uso appropriato dell`elettronica fa da sfondo e crea la giusta atmosfera per gli inserimenti degli strumenti a fiato (notevoli i riverberi di after machines) ma è anche parte integrante del gioco di improvvisazione (jaquar e aimèe) al pari degli strumenti stessi; l`influenza degli Anatrofobia affiora di qua e di là , soprattutto nell`incedere di nuovi topi ad Ur e in avvio (molto bella) ma i tre si staccano dai modelli di base spingendo su una spiritualità e una liricità inusuali, sviluppandone il lato più romantico e celebrativo. Un prodotto certamente di qualità
Senza nulla togliere all`EA Silence, “Serendipy” presenta un trio d`eccezione, con Gianni Lenoci al piano preparato, Carlos Zingaro al violino e Marcello Magliocchi alle percussioni. Le cinque improvvisazioni sono magnifiche, vive, sotto tutti i punti di vista, dagli intrecci strumentali irrefrenabili ma perfetti (l`iniziale part #1), alla capacità di improvvisare ma di essere anche `melodici`, e in questo il lavoro di Carlos Zingaro è da pazzi. E` lui, infatti, a prendere il volo sul tappeto sonoro in perfetta simbiosi del piano di Lenoci e le percussioni di Magliocchi, quasi fossero una persona sola. Nei momenti più riflessivi (vedi part #2 e la bellissima part #3 con un Lenoci in grande spolvero) viene invece in evidenza l`affiatamento dei tre musicisti che sanno esattamente quando e come suonare, nel rispetto reciproco. Abbiamo parlato delle qualità di Lenoci e Zingaro ed ecco uscire fuori Marcello Magliocchi che nella traccia di chiusura (part #5) da il meglio di sè trascinando il trio in un degno commiato. Tra i migliori dischi di improvvisazioni di questa prima metà dell`anno.
|