1) Vita Vergine 2) Pugnali D`Aria 3) Stankovic 4) Sicilia Berlino 5) La Luna e Le Stelle 6) Lei 7) Rivoluzione 8) La Balena 9) X-Rosmarino 10) Il Jazz Non Si Improvvisa
Durata:
50:53
Con:
Luca Giordani, Simone Giordani, Francesco Maria Brambilla, Francesco Giordani, Birò, Tommaso Canal, Francesco Campanozzi, Paolo Soffientini, Simone Pirovano, Fracensca Arrigoni
Magmatico modernismo-pop
x sergio eletto
Grosso modo il nome dei Pulp-ito trasvola i dotti corridoi dello chansonnaire tricolore dal `96, con una produzione che allaccia in ingenti anni di gavetta soltanto un paio di autoproduzioni sulla lunga distanza (“Kiosa” e “Gagliardo”), e qualche timbrata di cartellino per raccolte varie. I loro live fanno burn out di multimedialità , violacei, con scenografie analogiche a base di tubi catodici fanno citazione del futurismo di Laurie Anderson. “La Vergine e La Rivoluzione” è un maelström che assimila avant/pop, pensiero analogico, parlata post-wave, fragili ombrosità e vamp-ate bambinesche (vedi il synth-techno-popper Stankovic). L`opening Una Vita Semplice suona ordinaria, ma già basta ad inquadrare alcuni dei punti fermi di tutto l`ascolto: la voce ospite di Birò in contrasto a quella del frontman Luca Giordani, e la mano di Francesco Brambilla posata sui violini. Carattere ermetico su Pugnali D`Aria, mentre all'interno di un binomio irrazionale fatto di brume elettroniche eclissate da insinuanti salti nell`acustica ci passano egregiamente Sicilia Berlino così come Lei; per Rivoluzione, spirata con un viluppo caotico di violino, e l`epica (attu)azione in rialzo di X-Rosmarino eccelle il physique du role da cantautorato nostrano off.