Con “The carpenter” Claudio Rocchetti continua a esplorare la direzione più introspettiva data alle sue sperimentazioni già iniziata più di un anno fa col bellissimo “Another piece of teenage wildlife”, portando la sua musica verso territori ancora più malinconici.
L`atmosfera che si respira per tutta la durata di questo nuovo lavoro è quella dell`intimità di una stanza, uno spazio sonoro sospeso in cui si staglia la personalità dell`artista, nonostante il momento agorafobico di Arienti.
Abbandonati i rabbiosi e monolitici muri sonori di un tempo, Rocchetti propone con "The carpenter" un ascolto tanto pieno di spunti quanto rilassato e sereno, immagini nebbiose e calde che si uniscono con placida grazia, e nonostante il suono greve, quasi austero e classico, di molti brani, restano lontane dall`ascoltatori aventuali angoscie e alienazioni.
Le canzoni di questo album sono quindi flussi sonori in cui perdersi, derive melodiche aperte e intime al tempo stesso, frutto di una ricerca musicale che a ogni sua evoluzione si presenta più completa e versatile, note che vanno a dare contenuto e colore a un ambiente tutto da esplorare, con la curiosità di un gatto o di un bambino.
|