A distanza di sei anni dal doppio Cd “Sitespecific for orange squirrel” i The Hutchinson ritornano nei nostri stereo con un album che sintetizza l`evoluzione della band in poco più di mezz`ora senza però deludere minimanente le aspettative.
Il quartetto infatti riesce in un`impresa non da poco, ossia a rimanere tanto selvaggio e imprevedibile nel proporre il suo math-rock strumentale aumentando però le componenti funky e psichedeliche delle canzoni.
Non è un`impresa da poco riuscire a racchiudere in sole sette tracce un obbiettivo così arduo, eppure questa band ci riesce proponendo un album esaltante di rock in cui si cuciono assieme ritmi forsennati e costruzioni chitarristiche che non lasciano scampo all`ascoltatore dando forma a composizioni tanto rumorose e rabbiose quanto entusiasmanti.
I The hutchinson mostrano ancora una volta la loro capacità di fare tesoro degli ascolti mettendoli al servizio di una visione unica del rock, stravolgendo i propri brani verso inaspettate variazioni che lasciano di sasso l`ascoltatore, dandogli un album che a ogni ascolto regala qualcosa di nuovo e di inedito.
Un ritorno col botto per una band che senza tanti clamori presenta una visione sempre più personale del suonare musica rock, ed è veramente un piacere ascoltarla ed approfondirla.
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