Mettete insieme due membri di Cluster da un lato e Kreidler e To Rococo Rot dall`altro, con tanto di tutte le altre collaborazioni (tra i tanti pure Brian Eno) e le vostre aspettative non potranno che balzare alle stelle.
Per fortuna questo "Stunden" non delude, nè ricalca gli stili delle blasonate band dei due, preferendo invece adagiarsi un tappeto di suoni minimali guidati dal pianoforte di Roedelius a cui si affinancano i synth e il basso di Schneider.
Il risultato è un disco dai toni soffici, molto accessibile, in cui si passa dallo swing dolce e disturbato di Liebe a una ballata in punta di chitarra come Geschichte (quasi un Loren Connors più soft); non mancano momenti meno accessibili e più dissonanti, forse i più deboli del disco, dove si scade un po' in odor di colonna sonora horror ed i suoni sanno più di 'vecchio' che di 'vintage' (invito tutti gli ultrasettantenni che ci leggono a definirsi 'vintage', è così cool), ma si tratta di episodi isolati. Dove invece sono le ritmiche a prendere il sopravvento (Single, Boogie, Boogie Dance) la qualità migliora, sebbene sembri di ascoltare proprio un disco dei To Rococo Rot con maggiore accento sulle melodie.
iTunes classifica infine il disco sotto la categoria 'jazz': curiosa scelta (per inciso: iTunes è un software davvero pessimo, a mio avviso, e non me ne voglia di defunto Sveve) che però sotto certi aspetti bene abbraccia l'attitudine generale del disco.
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