Terzo capitolo per questo collettivo toscanissimo... e se ci fossero dubbi basterebbe, al fine di definirne la provenienza geografica, analizzare i giochi fonetici in titoli come Je Swingegnere, A_SI_NO, Cani dei Balcani o Waltz la pena, o ascoltare la barzelletta che chiude il disco dissertando su filini di pipì e gomitoli di merda. Rispetto al CD precedente è chiaro fin dall'inizio come la mancanza di ospiti tolga qualche filino di variabilità al risultato complessivo. Un secondo elemento di discontinuità è riscontrabile nell'ingresso di Giordano Geroni al basso tuba, al posto del basso elettrico di Francesca Taranto, e tale cambiamento rende il mood più primitivo, stendendo gomitoli di filo a legare la musica dei Balcani ai valzer viennesi, al tango argentino e alle bande nere di New Orleans. E` una girandola di sketch funanbolici, di colori e di citazioni, principalmente da vecchie colonne sonore quasi dimenticate, che si rincorrono e si scontrano l'una con l'altra fino all'ilarità barzellettiera del finale. Camillocromo è un circo in rocambolesco movimento e anche se, nell'occasione, sembra essere meno swingegnere e più dixielandroide, anche questo nuovo parto appare complessivamente ben riuscito e in grado di accontentare gli aficionados, seppure "Rocambolesca" possa apparire come una frenata, se non come uno spostamento a ritroso, dopo la quale sarà però lecito chiedere alla cricca un nuovo balzo in avanti, visto oltretutto che i loro dischi cominciano ad apparire nei cataloghi dei grandi distributori internazionali (Amazon, CD Baby...).
La bettola è comunque aperta e il piatto di frattaglie è servito... magari evitate di accompagnarlo con un tavernello.
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