il controllo del pensiero è più importante per i governi liberi e popolari
di quanto lo sia per quelli tirannici e militarizzati
- Noam Chomsky, contenere la minaccia della democrazia
Commento sul sito della Ribéss Records:
Un miracolo piccolo così. Il 150° non poteva essere celebrato in modo più antiretorico, pungente e godurioso. Le cose sono andate così: la sede Anpi di un comune nè carne nè pesce - nello specifico Santarcangelo di Romagna - contatta la Ribéss per curare un benefit per l`Anpi del territorio e le Anpi in generale. Ne esce un progetto pazzerello, a mezzo tra pamphlet e proposta indecente, che chiama i musicisti alle loro armi precipue per lanciare un messaggio al Belpaese assopito dal patriottismo vacanziero e dallo sdegno onde il bell`aere è pregno. Ai gruppi si chiede un tributo di sangue niente male: mettere in stand-by i loro programmi per scrivere o riscrivere un pezzo d`argomento civile, preferibilmente focalizzato sulla storia italiana; il pezzo dev`essere improrogabilmente consegnato entro un mese e mezzo; per quel pezzo non riceveranno l`ombra di un centesimo e i proventi dalla vendita della compilation andranno interamente a sostegno delle attività dell`Anpi. Il progettino viene somministrato a etichette, cantautori e gruppi di stretta conoscenza ma col beneficio del passaparola. Nessun canale promozionale “importante”. La sporulazione è un metodo. Ideologia. Sympathy for the chaos. O la va o la spacca. Risultato? Una brigata di cantautori, gruppi, bande e attori scodella 40 brani perfettamente centrati sulla policentrica materia. Una brigata di artisti votata al sacrificio, che si è affidata a una produzione corale, un bel po` dispersiva e solo funzionalmente centralistica. Emeriti sconosciuti e indi(e)pendenti di culto, androidi e anarchisti, apocalittici e disintegrati. E se pensi che l`Italietta resti tale anche quando si scaglia contro se stessa, considera che questo progetto ha convinto a imbracciare gli attrezzi del mestiere anche un inglesaccio come Matt Elliott, il curdo Seyidxan, i post-castristi Cuentas Claras e gli zingareschi statunitensi Hazy Loper. E poi la formazione italo-russa di Miss Julicka, quella italo-gallica dei Grimoon, l`ormai gallese Stefano Giaccone. (E non dimentichiamo i gruppi, italiani e stranieri, che hanno aderito entusiasti ma non sono riuscito a lavorare sul pezzo per via della nostra tempistica balorda.) In breve: una truppa di tiratori non scelti ma che hanno scelto, e la loro mira non è in discussione. La compilation? Una sonora massa critica incanalata in tre cd. Poteva finire per essere un hellzapoppin patriottardo in nome del pop sovrano e invece no. Qui ogni tassello ha la sua urgenza. E` vero, l`accozzaglia “fa indie”. Nei salottini della bimbo-musica che piace tanto ai radical-chic. Invece una moltitudine varia e organizzata quanto basta fa, semplicemente, l`indipendenza.
Questo progetto è dedicato a tutti i popoli ora&sempre resistenti. Scegli bene il tuo nemico. Ti farà compagnia per tutta la vita.
Commento sul sito dell'ANPI:
Volevamo che questo 150° anniversario dell`Unità d`Italia, con tutte le polemiche che ha provocato, non passasse senza lasciar segno e pensavamo come poter parlare di patria senza cadere in formule retoriche e di rimembranza nostalgica. PATRIOTI erano quelli del 1861 e pure quelli che dopo il 1943 si sollevarono contro l`occupazione nazifascista... spesso avevan vent`anni o giù di lì... E allora ci è venuto in mente un progetto che ci è sembrato avesse la freschezza dei ventanniogiùdilì, ovvero raccontare, attraverso suoni, musica e parole il presente e le sue contraddizioni con l`ottica di chi la libertà l`ha assaporata dopo una lunga sofferenza. Ai musicisti di nostra conoscenza abbiamo chiesto di: scrivere o riscrivere un pezzo di argomento civile, meglio se centrato sul Risorgimento, la Resistenza o il lavoro; farlo in un mese e mezzo; farlo gratuitamente; farlo senza contare sui proventi dalle vendite dei cd perchè saranno interamente devoluti all`Anpi. Non ci saremmo mai aspettati tante adesioni, soprattutto perchè il progetto è girato sotterraneo, senza amplificazioni mediatiche, già a ridosso della sua scadenza. E nemmeno ci aspettavamo di ricevere le scuse da parte di alcuni musicisti di fama nazionale e internazionale, che avrebbero voluto essere presenti ma non sarebbero riusciti a rispettare la scadenza del mese e mezzo. Se questa compilation ha visto la luce, in tempo di crisi e in tempi record, è grazie sia alla presa che l`Anpi e i suoi valori tuttora esercitano, sia allo spirito di sacrificio di questi nuovi coscritti volontari.
GRAZIE A TUTTI E BUON ASCOLTO
Commento sul sito di Audioglobe:
Delle 150 candeline eravamo stufi quando ancora erano 149. Produce un certo disagio assistere alriemergere e all`indisturbato prosperare della retorica nazional-populista mentre, tutt`intorno, il paese cade che più in basso non si può. Un nazional-populismo allergico alla memoria e all`indagine del presente. Che raschia il barile delle italicissime pulsioni festaiole per candeggiare le zacchere sempre nuove e sempre più imbarazzanti dal vestitino buono di donn`Italia.
Son tutti patrioti se c`è odore di vacanza. E intanto noi ci chiedevamo quando mai si è cominciati ad essere italiani, nel senso e nelle prerogative e nelle aspirazioni tratteggiate dai «Padri della Patria», alias gli «Eroi del Risorgimento». Ci chiedevamo se nell`ultimo secolo e mezzo fossero più i goal o gli autogoal quelli segnati dall`Italia. Ci chiedevamo anche fino a che punto ognuno di noi fosse disposto a dare effettivamente del proprio anzichè reclamare esclusivamente l`altrui, e se potesse tornar buono, a questo scopo, celebrare un piccolo sacrificio collettivo di notevole significato simbolico.
E` saltato fuori un progetto. Non di quelli che si somministrano in scioltezza agli enti pubblici. Un progetto massimalista di quelli che all`inizio ti stordiscono come una pallottola di non-sense caricata a delirio. E` stato con grande faccia di bronzo che l`abbiamo sparata dritta dritta ai musicisti dei nostri giri personali.
Il preambolo al progetto - provocatorio, ma non senza validi agganci alla storia contemporanea e alla cronaca - sollevava dubbi sulle celebri, emblematiche categorie che troppo facilmente diamo per acquisite: dopo 150 compleanni l`Italia è davvero unita, libera, indipendente e sovrana?
Può una ricorrenza puramente numerica (150 è più figo di 107 o di 192) sospendere ogni forma evoluta di critica al presente, specie a questo presente, tanto che se provi a esprimere la tua libera e circostanziata opinione ti buschi pure dell`ingrato menagramo? Eppure vien da sé, ad esempio, chiedere al proprio stato a che punto sono i provvedimenti per contrastare la disoccupazione e contenere il carovita; o come possa
l`intransigente rigidità nazionalista convivere coi latrati secessionisti nella stessa coalizione di governo; o come si possano tollerare i tagli ai finanziamenti pubblici all`ANPI “perchè tanto i partigiani sono ormai tutti morti”; o cento altre questioni.
Punto per punto, tra un frizzo, un lazzo e un travaso di bile, si sosteneva che il Belpaese non è nè unito nè libero nè indipendente nè sovrano: insomma una sòla. Ma sotto la forma del pamphlet, utile a innescare uno straccio di riarmo mentale, il progetto spingeva una proposta decisamente costruttiva: non risolutiva, appena più che puramente simbolica, parecchio azzardata anche, ma indiscutibilmente propositiva.
Ai musicisti di nostra conoscenza abbiamo chiesto di: 1) scrivere o reinterpretare un brano di argomento civile, meglio se centrato sul Risorgimento, la Resistenza o il lavoro; 2) farlo in un mese e mezzo; 3) farlo gratis; 4) farlo senza contare sui proventi dalle vendite dei cd perchè quelli, signori, saranno tutti devoluti all`ANPI; 5) se possibile, passare il progetto a qualche altro folle.
Non ci saremmo mai aspettati tante adesioni. Mai e poi mai. Soprattutto perchè il progetto è girato sotterraneo, senza tromboni mediatici, e praticamente già a ridosso della sua scadenza. Ne è venuta fuori una massiccia compilation irridentista, che ai volatili ritorni di orgoglio patrio risponde con una sana scosserella anarcoide. 40 bordate di musica. In memoria del futuro. R`esistiamo! Rifacciamo la musica e poi gli italiani! Barricate, agguati, sabotaggi: dai che stavolta l'Italia si fa per davvero! Caricare la Resistenza! Baionette! À l`abordage! Anche queste eloquenti frasette vengono dagli artisti che hanno partecipato al progetto, come pure il titolo e i sottotitoli della compilation.
Se questo lavoro ha visto la luce, in tempo di crisi e in tempi record, è grazie sia alla presa che l`ANPI e i suoi valori tuttora esercitano, sia alla disponibilità , la passione e lo spirito di sacrificio di questi nuovi coscritti volontari.
Commento del recensore:
se da 150 anni di storia scartiamo il marcio e tratteniamo il buono, ne esce fuori un`Italia viva, nonostante le sue mille contraddizioni, anche adesso che è entrata in stato di quasi coma con l'avvento della ciofecosa seconda repubblica.
Nei tre CD, dal punto di vista strettamente musicale, c'è chi osa di più e chi osa di meno, chi riprende e chi crea ex-novo, chi adatta e chi si adatta....
ma sia come sia il nostro consiglio non può essere che questo: comprare questa raccolta è un dovere, può aiutare quest'Italia a risorgere....
Ma non limitatevi al minimo necessario, compratene 1-2-3-4-5 copie, ascoltatelo e fatelo ascoltare, regalatelo e diffondetelo come fanno i Testimoni di Geova con i loro dépliant.
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