Autore disco: |
Lendormin |
Etichetta: |
Setola di Maiale (I) |
Link: |
www.setoladimaiale.com |
Formato: |
CD-r |
Anno di Pubblicazione: |
2008 |
Titoli: |
1) live improvisation at Living Fonema Festival - Lanuvio 2005 2) live improvisation at Rialtosantambrogio - Roma, 2007 3) live improvisation at Università La Sapienza - Roma 2004 4) live improvisation at Foolik - Roma 2004
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Durata: |
31:17 |
Con: |
Cristiano Lucani, Marco Maurizi, Renato Cianfrini, Ken Ueno, Marco Visconti, Luca Miti, Flavio Rivabella (aka Der Bekkante Post-Industrielle Trompeter) |
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Band fondamentale |
x Alfredo Rastelli |
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Dei Lendormin, sands-zine se n`è occupata spesso, non ultima la recensione di Carcasi sul loro recente disco “Quartet”. Ritorniamo su di loro perché, in occasione dell`uscita di quest`ultimo disco, la Setola Di Maiale pubblicava un altro disco gemello, un “Live”, resoconto di quattro performance che il gruppo ha condiviso con alcuni interessanti talenti italiani nel corso degli ultimi anni (si va da due show del 2004 al 2007). In questo “Live” il duo romano continua il proprio personale percorso di ricerca nei meandri dell`improvvisazione (avant-rock ma non solo), alla scoperta delle sue possibili evoluzioni. La prima performance, datata 2005, vede i due Lendormin, Cristiano Lucani (batteria) e Marco Maurizi (chitarra) coadiuvati da Renato Ciunfrini al sax, clarinetto e basso elettrico, alle prese con una gig dalla doppia personalità ; schizofrenica e rumorosa all`inizio (con lo sferragliante mix di chitarra e batteria di marca Lendormin), quanto ragionata ed espressiva nella seconda parte. Nella seconda traccia, a Rialtosantambrogio nel 2007, i due Lendormin sono affiancati da Ken Ueno (alla voce) e Marco Visconti Prasca (al sax); il set è molto improntato sul free jazz e sulle sperimentazioni vocali di Ken ueno che, al pari di un vero strumento, si inserisce alla perfezione nell`urticante tessuto strumentale. Si cambia registro con l`esibizione in compagnia di Luca Miti (piano preparato), più riflessiva e per certi versi più radicale, e con incredibili momenti di improvvisazione. A chiudere il cerchio, la collaborazione con Flavio Rivabella, in arte Der Bekkante Post-Industrielle Trompeter, alla tromba ed elettronics, breve ma intensissima, in cui si contrappongono le rasoiate delle chitarra di Maurizi e la tromba evocativa di D.B.P.I.T..
Difficile dire quale tra queste sia la migliore; è certo solo che siamo in presenza di un gruppo dalle sconfinate possibilità , sempre diverso ma senza mai una caduta di tono, e capace di scrivere davvero grandi pagine di musica sperimentale.
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