In discesa negli inferi nella disgregazione metropolitana dell`avant-rock per il tris Farina / Pupillo / Zerang tramite la triangolazione molto harsh chitarra elettrica, basso, batteria. Effetto sorpresa assicurato con “Still Life With Commercials”, che seppur appaia nella forma di diamante grezzo florido di raggi, è un famelico assertore dell`essenzialità (il tutto supera di poco i 37 minuti), assegnandosi così il primo punto a proprio favore. Il dopo dipende esclusivamente dall`esperienza del trio nell`escogitare dentro questo ristretto perimetro una catena di dinamiche così vicine e così lontane a qualsiasi catalogazione di stile. L`opening track, Raids On The Unspeakable, è cupo sgomento in veste di cortina isolazionista, bruciacchiata all`esterno da corde sminuzzate come cipolle di vetro, pietra e acciaio, vilipese e scorticate; il risucchio nel vuoto dei Main con l`improvvisata acustica dei Klaxon Gueule prima gettata. Neti, Neti è fioco pallore ethno (la lead melody della chitarra... orientale? Esotica?) guardato a distanza da poliritmie che sono la summa di Slint e Madre Africa. Sorrows Of Empire è l`esplosione che a questo punto non t`aspetti: collettivismo uk side - Amm e Iskra 1903 - senza chiusure e privo di uno scheletro armonico, il dutch-punk degli Ex che starnazza senza leggi l`in/corporeità ayleriana. Sentire Geoff Farina nelle vesti cerebrali d`improviser è una vera delizia, sanguigno, i suoi soli sono sempre azzeccati e complessi, anche quando trova lo spazio giusto per convergere con gli altri nella old-sincerity del r`n`b (la title track che concede l`idea d`una fumosa jam live), dando gas sull`acceleratore del proprio inconscio black, spronato in sordina dalle dichiarazioni lo-dub del basso di Pupillo. Un Must.
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