Il blues è nato a napoli.
Questa affermazione, che può apparire paradossale, avrebbe soltanto bisogno di essere supportata da qualche effrazione storica - del tipo “storia dell`assedio di lisbona” - per saltare quel piccolo fossato che separa ciò che appare menzognero da ciò che appare veritiero. D`altro canto la storia è un libro di apparenze pieno di effrazioni. Pensate alla conquista del sud italia da parte dei savoia, con relativa predazione di quelle campagne operata dal nord industriale, trasformata nella panzana dell`insorgenza popolare anelante all`unità d`italia. Pensate, più recentemente, alle guerre scatenate per l`appropriazione degli ultimi barili di petrolio trasformate in guerre benefiche condotte per liberare alcuni popoli dalle dittature che li opprimevano. Se hitler avesse vinto la guerra oggi sarebbe celebrato come un eroe e i distruttori di hiroshima e nagasaki avrebbero impresso il marchio dei criminali, ma essendo stato sconfitto è lui il criminale e gli altri sono gli eroi. Una mia amica spagnola, che aveva frequentato le scuole durante la dittatura franchista, era convinta che cristoforo colombo (cristóbal colón) fosse nato in spagna. I vincitori, e coloro che detengono il potere, tutto possono... anche sovvertire la lettura degli avvenimenti storici. Io sono un perdente e non detengo nessun potere, quindi è molto improbabile che disponga della facoltà di far credere che il blues è nato a napoli. Eppure il popolo vesuviano è profondamente segnato dal blues e le vicende della città partenopea ben si adattano ad un romanzo contemplante la nascita e l`evoluzione di una musica che racchiude il caldo torrido dell`africa musulmana e l`esperienza della schiavitù, il sesso sboccato e il timor panico di dio, prostituzione e contrabbando, satana e le sue litanie, masaniello e james senese, gennaro capuozzo e pino daniele, renato capaccioli e luciano cilio...
Cosa c`incastrano queste mie fantasticherie con “I`m Not Like You”? Molto, dacchè si tratta di un disco profondamente blues, seppure del blues rappresenti un`evoluzione storpiata (destrutturata) dai microrganismi dell`evoluzione. Rispetto a molte esperienze all`apparenza simili (nmperign, la tribù dei berlinesi, gli stessi conterranei a spirale...), Taiuti (chitarra) e De Luce (tromba) restano proprietari di quel calor negro tipico della musica del diavolo fin dalle sue origini. La carnalità , seppure venga riscritta `ca ti na r là ` dalle loro penne, continua ad essere letta come tale, e il concetto continua a sprigionare quel sudore associabile a tutti i match sessuali, mercenari o meno che siano. Allo stesso tempo il disco è estremamente sofferto perché, come cantava il povero lennon, «Yes I'm lonely wanna die / Yes I'm lonely wanna die / If I ain't dead already / Ooh girl you know the reason why».
Credo così di essere riuscito a intendere e far intendere l`essenza blues di questo disco, carpendone le radici affondate in un humus che del blues trattiene tutti gli elementi costitutivi. Casomai è lecito chiedersi perchè i due abbiamo dovuto rivolgersi ad un marchio dislocato nella fredda norvegia per poterlo pubblicare. Che i vichinghi si siano fatti ingannare dal nome? O chissà che la canicola non ci stia abbandonando per spostarsi più a nord?
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