Ricordo che quando ero piccoletto aspettavo con ansia l`uscita delle riviste di musica, leggevo avidamente le recensioni del giornalista fidato e poi mi fiondavo dal rivenditore più fornito. Oggi ce ne stiamo qua a piangere sul latte versato, sul fatto che non ci sono più dischi (come quelli di una volta), che non ci sono più giornalisti fidati, che non ci sono più negozi forniti, che non c`è più un pubblico, che non c`è più un cazzo di niente. Quanto vale oggi una recensione? Meno di zero. Tanto meglio, allora, utilizzarla per parlare d`altro, invece di prendere in giro i lettori facendo un copia e incolla con i comunicati stampa o andando a tradurre quanto giù scritto da una delle numerose riviste estere che ormai impestano il web.
Pensate solo che nella maggior parte del globo di dischi se ne sono sempre visti pochi, tantomeno di negozi specializzati, e le riviste musicali con le recensioni quasi nessuno sa cosa siano. Allora, direte voi, in quelle lande non s`ascolta musica. Tutt`altro. La si ascolta, eccome! La si ascolta alla radio, la si ascolta da chi suona nelle strade, la si ascolta nei collettivi di trasporto, e la si compra alle bancarelle dei mercati, in dischi un un tempo taroccati nelle famigerate cassette, poi negli ancor più famigerati compact masterizzati, e oggi tramite quel demone chiamato download.
Cosa c`entra tutto ciò con Arrington De Dionyso?
C`entra, eccome se c`entra, dal momento che Arrington De Dionyso sta ormai più di là che di qua: uno sperimentatore che non apprende tecniche e motivi non-occidentali frequentando seminari e aree accademiche ma viaggiando e andando a scoprirli alla fonte, presso chi ne fa pratica quotidiana.
L`utilizzo di tali mezzi alternativi non rappresenta nel suo caso un sistema per risparmiare sui costi nè una pratica di intransigenza diy, rappresenta bensì l`esigenza di documentarsi, e di documentare per gli altri, da parte di un artista che non conosce fissa dimora.
Questi due dischetti rappresentano solo tracce lasciate dal suo passaggio.
Nell`unico giorno libero, durante un tour italiano del 2014, De Dionyso aveva deciso di ritrovarsi con Andreini e Spitilli per una session di libera improvvisazione. La data coincise con la notizia della morte di Arthur Doyle e i tre, di conseguenza, dedicarono il loro effluvio sonoro alla memoria del sassofonista nero-americano.
Le registrazioni dell`altro disco sono state effettuate in Indonesia, nell`isola di Java, e vedono De Dionyso accompagnasi a un ensemble gamelan con strumenti in bambù.
Diventa a questo punto difficile dare indicazione sul come riuscire ad avere i due CD-R.
In realtà i tre brani di “Osing Trance” sono acquistabili su Bandcamp, dove è possibile anche un ascolto preventivo (del primo c`è addirittura una versione video) e dove ci sono sia altri brani sotto lo stesso tetto (la serie Banyuwangi Children`s Gamelan) sia altri suoi lavori.
Altrimenti - e per quanto concerne “For Arthur Doyle” - potreste provare a contattare uno dei protagonisti.
Credo che la cosa migliore sia comunque quella di andare a vedere Arrington De Dyoniso in concerto durante uno dei suoi non infrequenti passaggi attraverso la nostra penisola.
Ne vale doppiamente la pena.
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