Autore disco: |
Aa.vv |
Etichetta: |
Schraum (D) |
Link: |
www.schraum.de |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) no title 2) klangbrief - one night mein fahrrad the mauer entlang 3) pulsphonogramm 4) urnoto 5) l.k.w. 6) evolute 7) metamorphosis 8) zopilote |
Durata: |
61:29 |
Con: |
Dave Bennett, Lars Scherzberg, Axel Haller, Paul Hubweber, Ute Volker, Sabine Vogel, Christian Marien
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nuove tendenze berlinesi |
x Alfredo Rastelli |
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Quando sono stato a Berlino la cosa che più mi ha colpito è stata la facilità con cui musicisti, anche di diversa estrazione, si riunivano in serate di libere session, in luoghi aventi funzione di catalizzatori di eventi, con una frequenza così assidua che ha di fatto costituito negli anni il mito di Berlino come centro della musica d`avanguardia. “Sieben mal solo”, nasce proprio così, sotto l`elgida della Schraum, label che sta occupando un ruolo sempre più importante nella scena berlinese, che ha organizzato in un posto chiamato “Cri du coeur”, una due-giorni di concerti a-solo. Ad aderire al progetto sono accorsi una manciata di artisti più o meno rinomati, ognuno alle prese con uno strumento diverso. Dopo una breve intro, giusto il tempo di far prendere all`ascoltatore `contatto` con l`ambiente e con la calda atmosfera berlinese, parte la prima improvvisazione di Dave Bennett, già incontrato nell`ottimo progetto Hotelgaste; klangbrief - one night mein fahrrad the mauer entlang è una delle migliori performance del disco, una lunga suite di folk astratto per piano-lira e suoni elettronici che squarciano l`atmosfera quasi religiosa del pezzo; un piccolo gioiello. Pulsphonogramm dell`alto-sassofonista Lars Scherzberg, che segue quella scuola che parte da Evan Parker ed arriva a John Butcher, non avrebbe di certo sfigurato in Berlin Reeds, tra le nuove tendenze dell`avant-jazz tedesco. Al suono puro ed acustico di Scherzberg fa da contraltare il basso elettrico di Axel Haller, già nel Trio Vòpa e Kainkwaitett, i cui suoni vengono ripetutamente trasfigurati in diretta tramite un lavoro di processing, con strati di riverberi e onde sonore. Il trombone di Paul Hubweber in l.k.w. va invece sul classico free jazz, puntando tutto sulla forza e l`emotività . Notevole è anche la prova all`accordion di Ute Volker; evolute coniuga magistralmente in pochi minuti minimalismo e folk in una performance davvero personalissima. Gli ultimi due pezzi vedono coinvolti invece Sabine Vogel, il nome più rinomato del lotto, al flauto basso, elettroniche e nastri e la batterista Christian Marine; in metamorphosis, la Vogel segna l`incontro del suono acustico e di quello elettronico digitale, sovrapponendo le due fonti e interagendo tra di loro come farebbe un combo di musica d`avanguardia. Con zopilote di Christian Marine (in cui c`è una prima parte dove vengono annullate le discrasie tra l`acustico e l`elettronico e una seconda parte di puro estro drummatico), si chiude uno dei migliori dischi dell`anno, sicuro punto di riferimento per la sperimentazione a venire. Segnatevi questi nomi.
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