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									 Quello che nel disco precedente poteva apparire unicamente come titolo del lavoro era in realtà  anche il nome del gruppo, un quintetto con due sax, pianoforte, contrabbasso e batteria. In questo “Live At Torrione Jazz Club” il quintetto si ripresenta tale e quale, strumentalmente parlando, seppure appaia umanamente cambiato nella figura di Filippo Orefice che rimpiazza al sax tenore Gabriele Di Giulio. Quella di Federico Pierantoni  al trombone è invece una presenza limitata al brano di chiusura. 
Questo secondo CD è poco più che una copia promozionale volta a pubblicizzare la distribuzione digitale su SoundCloud. Peccato, dal momento che si tratta di un`autentica bomba, con il gruppo che sembra debordare dal freddo supporto di plastica per invadere l`ambiente e all`uopo uscire fuori per invadere le strade e le piazze del circondario. La musica è una new thing compatta e trascinante, che ruota attorno al pernio rappresentato dalla tastiera di Guazzaloca, definibile autentico mattatore se non fosse che gli altri ricoprono i loro ruoli con altrettanta vivacità  (se non virulenza), e riporta alla memoria le incendiarie jam alla Fondation Maeght del 1969-70. 
Stupisce come il collettivo non annulli mai i bisogni espressivi dei singoli e come le velleità  di questi ultimi non si manifestino mai a detrimento dell`interesse collettivo. Tell No Lies è la raffigurazione della società  perfetta.
 
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